[18] Ἤθελε δ' αὐτῷ τὸ μὲν πῦρ μαχαίρᾳ μὴ σκαλεύειν δυναστῶν ὀργὴν καὶ οἰδοῦντα θυμὸν μὴ κινεῖν. τὸ δὲ ζυγὸν μὴ ὑπερβαίνειν, τουτέστι τὸ ἴσον καὶ δίκαιον μὴ ὑπερβαίνειν. ἐπί τε χοίνικος μὴ καθίζειν ἐν ἴσῳ τῷ φροντίδα ποιεῖσθαι καὶ τοῦ μέλλοντος˙ ἡ γὰρ χοῖνιξ ἡμερήσιος τροφή. διὰ δὲ τοῦ καρδίαν μὴ ἐσθίειν ἐδήλου μὴ τὴν ψυχὴν ἀνίαις καὶ λύπαις κατατήκειν.

διὰ δὲ τοῦ εἰς ἀποδημίαν βαδίζοντα μὴ ἐπιστρέφεσθαι παρῄνει τοῖς ἀπαλλαττομένοις τοῦ βίου μὴ ἐπιθυμητικῶς ἔχειν τοῦ ζῆν μηδ' ὑπὸ τῶν ἐνταῦθα ἡδονῶν ἐπάγεσθαι. καὶ τὰ ἄλλα πρὸς ταῦτα λοιπόν ἐστιν ἐκλαμβάνειν, ἵνα μὴ παρέλκωμεν.

[18] Col simbolo: «non attizzare il fuoco col coltello», voleva intendere: non suscitare l'ira e il tumido orgoglio dei potenti; coll'altro: «non far tracollare la bilancia», non violare l'equità e la giustizia; con l'altro: «non sedere sulla chenice», prendersi ugualmente cura anche del futuro, 46* ché la chenice è la razione di un giorno. Con «non mangiare il cuore» voleva significare: non consumare l'anima con affanni e dolori. Quando prescriveva di non volgersi indietro quando ci si allontana dalla patria, ammoniva quanti si allontanano dalla vita a non lasciarsi prendere dal desiderio di vivere né a lasciarsi attrarre dalle gioie di quaggiù. Potremmo anche spiegare gli altri simboli, ma questo ci porterebbe troppo lontano.