44 A 8. GELL. noct. att. III 17, 4. Il maligno Timone scrisse un libro pieno di maldicenze, intitolato Scherzo. In quel libro copre di contumelie il filosofo Platone, che avrebbe comperato a gran prezzo il libro della sapienza pitagorica, e se ne sarebbe servito per costruire il famoso dialogo intitolato Timeo. I versi di Timone su questo fatto sono i seguenti [fr. 54 Diels]: Anche tu, Platone. Perché, come ti prese desiderio d'apprendere, comprasti a gran prezzo un libro piccolo, e, cominciando di lì, imparasti a scrivere il Timeo. DIOG. LAERT. III 9. Alcuni però, e tra questi è Satiro [fr. 16 F.H.G. III 163] dicono che affidò a Dione, ch'era in Sicilia, l'incarico di comperargli i tre libri pitagorici. EUSEB. adv. Hierocl. p. 64 [380, 8 Kayser]. ... e neppure il famosissimo Platone, che più d'ogni altro apprese dalle dottrine di Pitagora, né Archita, né lo stesso Filolao, che affidò alla scrittura gli insegnamenti di Pitagora. 44 A 8. GELL. III 17, 4 Timon amarulentus librum maledicentissimum conscripsit, qui Σίλλος inscribitur. in eo libro Platonem philosophum contumeliose appellat, quod inpenso pretio librum Pythagoricae disciplinae emisset [I 399. 30 App.] exque eo Timaeum, nobilem illum dialogum, concinnasset. versus super ea re Timonos hi sunt [fr. 54 D.]

καὶ σὺ Πλάτων˙ καὶ γάρ σε μαθητείης πόθος ἔσχεν,
πολλῶν δ' ἀργυρίων ὀλίγην ἠλλάξαο βίβλον,
ἔνθεν ἀπαρχόμενος τιμαιογραφεῖν ἐδιδάχθης.

DIOG. III 9 [I 400. 1] λέγουσι δέ τινες, ὧν ἐστι καὶ Σάτυρος [fr. 16 FHG III 163], ὅτι Δίωνι ἐπέστειλεν εἰς Σικελίαν ὠνήσασθαι τρία βιβλία Πυθαγορικὰ παρὰ Φιλολάου μνῶν ἑκατόν. EUSEBIUS adv. Hierocl. p. 64 [380, 8 Kayser] καὶ μὴν οὐδ' ὁ περιβόητος Πλάτων πάντων γε μᾶλλον τῆς Πυθαγόρου κεκοινωνηκὼς [I 400. 5 App.] φιλοσοφίας οὔτ' Ἀρχύτας οὔτ' αὐτὸς ἐκεῖνος ὁ τὰς Πυθαγόρου γραφῆι παραδοὺς ὁμιλίας Φιλόλαος. Vgl. A 1 I 398, 4 13 und I 404, 28ff.; 277, 35.