24 A 13. AËT. V 3, 3 [Dox. 417]. Alcmeone [dice che il seme] è parte del cervello. CENSORIN. de d. nat. 5, 2 sgg. Alcuni però respingono quest'opinione [che il seme venga dal midollo]: così Anassagora [59 A 107], Democrito [68 A 141], Alcmeone di Crotone. Obiettano che nei greggi i maschi, dopo lo sforzo, perdono non soltanto midollo, ma anche grasso e molta carne. Anche su questo c'è controversia tra gli scrittori, se il figlio nasca soltanto dal seme del padre, come scrissero Diogene [64 A 27], Ippone [38 A 13] e gli Stoici, o anche da quello della madre, come giudicarono Anassagora Alcmeone Parmenide [28 A 54] Empedocle ed Epicuro. Alcmeone tuttavia confessava di non sapere niente di sicuro sul modo in cui si forma il feto, e giudicava che nessuno potesse trovare che cosa si formi per primo nel fanciullo. AËT. V 17, 3 [Dox. 427]. Alcmeone crede [che per prima cosa si formi nel ventre] la testa, in cui è la guida. 24 A 13. AËT. V 3, 3 (D. 417) Ἀ. ἐγκεφάλου μέρος (sc. εἶναι τὸ σπέρμα). CENSOR. 5, 2 ff. sed hanc opinionem (sc. e medullis semen profluere) nonnulli [I 213. 30 App.] refellunt, ut Anaxagoras [59 A 107], Democritus [68 A 141] et. A. Crotoniates: (3) hi enim post gregum contentionem non medullis modo, verum et adipe multaque carne mares exhauriri respondent. illud quoque ambiguam facit inter auctores opinionem, utrumne ex patris tantummodo semine partus nascatur, ut Diogenes [64 A 27] et Hippon [38 A 13] Stoicique [I 213. 35 App.] scripserunt, an etiam ex matris, quod Anaxagorae et Alcmaeoni nec non Parmenidi [28 A 54] Empedoclique et Epicuro visum est. de conformatione autem partus nihilo minus definite se scire A. confessus est, ratus neminem posse perspicere quid primum in infante formetur. AËT. V 17, 3 (D. 427) Ἀ. τὴν κεφαλήν, ἐν ἧι ἐστι τὸ ἡγεμονικόν (sc. πρῶτον τελεσιουργεῖσθαι ἐν τῆι [I 213. 40] γαστρί).