LIBER V
Κεφ. α'.

ΑΡΙΣΤΟΤΕΛΗΣ

[1] Ἀριστοτέλης Νικομάχου καὶ Φαιστίδος Σταγειρίτης. ὁ δὲ Νικόμαχος ἦν ἀπὸ Νικομάχου τοῦ Μαχάονος τοῦ Ἀσκληπιοῦ, καθά φησιν Ἕρμιππος ἐν τῷ Περὶ Ἀριστοτέλους (FHG III. 45)˙καὶ συνεβίου Ἀμύντᾳ τῷ Μακεδόνων βασιλεῖ 〈ἐν〉 ἰατροῦ καὶ φίλου χρείᾳ. οὗτος γνησιώτατος τῶν Πλάτωνος μαθητῶν, τραυλὸς τὴν φωνήν, ὥς φησι Τιμόθεος ὁ Ἀθηναῖος ἐν τῷ Περὶ βίων (FHG IV. 523)˙ἀλλὰ καὶ ἰσχνοσκελής, φασίν, ἦν καὶ μικρόμματος ἐσθῆτί τ' ἐπισήμῳ χρώμενος καὶ δακτυλίοις καὶ κουρᾷ. ἔσχε δὲ καὶ υἱὸν Νικόμαχον ἐξ Ἑρπυλλίδος τῆς παλλακῆς, ὥς φησι Τιμόθεος (cf. FHG I. 211).

LIBRO QUINTO
Capitolo I

ARISTOTELE

[1] Aristotele figlio di Nicomaco e di Festide nacque a Stagira. Nicomaco discendeva da Nicomaco figlio di Macaone e nipote di Asclepio, come dice Ermippo 1* nel suo libro Aristotele. Visse alla corte di Aminta, re dei Macedoni, di cui fu medico ed amico. 2* Aristotele fu il più genuino dei discepoli di Platone; era balbuziente, come riferisce Timoteo ateniese 3* nel suo libro Delle vite. Ebbe le gambe sottili, come dicono, e gli occhi piccoli e si distingueva per la veste, per gli anelli e per il taglio dei capelli. Timoteo riferisce 4* che da Erpillide sua concubina ebbe anche un figlio, Nicomaco.