73 B 11 [10 M.]. PLUTARCH. de Is. et Osir. 6 p. 353 A-B. Quelli che attendono al culto del dio in Eliopoli non introducono assolutamente vino nel tempio, ritenendo sconveniente bere di giorno, mentre il loro re e signore [il sole] li guarda; gli altri sacerdoti ne bevono, sì, ma poco. Hanno poi parecchie cerimonie di purificazione in cui non è ammesso il vino e durante queste essi trascorrono il tempo filosofando e apprendendo e insegnando le cose sacre. I re, poi, solevano bere anch'essi secondo una certa misura in conformità dei libri sacri, come racconta Ecateo, essendo essi pure sacerdoti [cfr. DIODOR. I 70, 11]. 73 B 11 [10 M.]. PLUT. de Is. 6 p. 353 AB οἶνον δ' οἱ μὲν ἐν Ἡλίου πόλει θεραπεύοντες τὸν θεὸν οὐκ εἰσφέρουσι τὸ παράπαν εἰς τὸ ἱερόν, ὡς οὐ προσῆκον [II 244. 10 App.] ὑπηρέτας πίνειν τοῦ κυρίου καὶ βασιλέως ἐφορῶντος [nämlich Ἡλίου]˙ οἱ δ' ἄλλοι χρῶνται μέν, ὀλίγωι δέ. πολλὰς δ' ἀοίνους ἁγνείας ἔχουσιν, ἐν αἷς φιλοσοφοῦντες καὶ μανθάνοντες καὶ διδάσκοντες τὰ θεῖα διατελοῦσιν. οἱ δὲ βασιλεῖς καὶ μετρητὸν ἔπινον ἐκ τῶν ἱερῶν γραμμάτων, ὡς Ἑ. ἱστόρηκεν, ἱερεῖς ὄντες. Vgl. DIOD. I 70, 9 ff.