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88 A 17. CICER. de orat. II 23, 93. Agli oratori Pericle, Alcibiade, Tucidide tennero dietro Crizia, Teramene, Lisia; molti scritti ci restano di Lisia, alcuni di Crizia. Di Teramene sappiamo solo per sentito dire. Tutti conservavano ancora quella forza espressiva di Pericle, ma erano di stile un po' più ridondante. PHILOSTR. ep. 73. Crizia e Tucidide non ignorano di aver preso da lui [Gorgia] la grandiosità e il fasto dell'eloquio, ma di averli poi adattati alla propria indole, l'uno nel senso della facondia, l'altro, della potenza espressiva. | 88 A 17. CIC. de orat. II 23, 93 consecuti sunt hos Critias, Theramenes, Lysias: multa Lysiae scripta sunt, non nulla Critiae; de Theramene audimus; omnes etiam tum [II 374. 35] retinebant illum Pericli sucum, sed erant paulo uberiore filo. PHILOSTR. Ep. 73 Κ. δὲ καὶ Θουκυδίδης οὐκ ἀγνοοῦνται τὸ μεγαλόγνωμον καὶ τὴν ὀφρὺν παρ' αὐτοῦ [Gorgias] κεκτημένοι, μεταποιοῦντες δὲ αὐτὸ ἐς τὸ οἰκεῖον ὁ μὲν ὑπ' εὐγλωττίας ὁ δὲ ὑπὸ ῥώμης. |