68 A 17. PLIN. nat. hist. XVIII 273. Di Democrito, il quale per primo comprese e dimostrò i rapporti che corrono tra il cielo e la terra, si narra quest'episodio: siccome i più ricchi tra i suoi concittadini dispregiavano queste ricerche, egli una volta, avendo previsto che ci sarebbe stata una carestia d'olio a partire dal tempo delle Pleiadi (nel modo già da noi detto e che ora spiegheremo anche più chiaramente), comprò, a prezzo bassissimo per la speranza che si nutriva nel raccolto, tutto l'olio che poté trovare in tutta la regione, con stupore di coloro che sapevano come a lui più d'ogni cosa stesse a cuore una vita modesta e la tranquillità degli studi. Quando poi la cagione divenne manifesta e quelle sue ricchezze ebbero un immenso rialzo di valore, egli, dinanzi al pentimento dei proprietari ansiosi e avidi, rifuse loro la perdita, accontentandosi di aver così dimostrato che non gli era difficile procurarsi delle ricchezze, quando ne avesse volute. 68 A 17. PLIN. N. H. XVIII 273 ferunt Democritum, qui primus intellexit ostenditque caeli cum terris societatem, spernentibus hanc curam eius opulentissimis civium praevisa olei caritate futura ex vergiliarum ortu (qua diximus ratione ostendemusque iam planius) magna tum vilitate propter spem [II 87. 10 App.] olivae coemisse in toto tractu omne oleum, mirantibus qui paupertatem quietemque doctrinarum ei sciebant in primis cordi esse. atque ut adparuit causa et ingens divitiarum cursus, restituisse mercedem anxiae et avidae dominorum poenitentiae, contentum ita probavisse opes sibi in facili, cum vellet, fore.