68 A 18. CLEM. ALEX. strom. VI 32 [II 446, 28]. Democrito, per aver predetto molti fenomeni, come gli consentiva il suo studio delle regioni celesti, fu soprannominato 'Sapienza' [cfr. A 2]. Una volta, per esempio, al fratello Damaso (giacché questi lo aveva benevolmente accolto) egli preannunziò che, per gli indizi che aveva tratto da alcune stelle, vi sarebbe stata una grande pioggia. Ebbene, coloro che gli diedero ascolto riposero i raccolti (che erano ancora nelle aie, perché era estate), mentre gli altri perdettero tutto, quando si abbatté con violenza sul paese la pioggia abbondantissima e improvvisa. PLIN. nat. hist. XVIII 341. Si narra che lo stesso Democrito, mentre suo fratello Damaso mieteva sotto una calura immensa, lo esortò a lasciare stare l'altra messe e a riporre al coperto alla svelta quella che aveva già mietuta; e, dopo qualche ora, la predizione fu confermata da una tremenda pioggia [cfr. A 1, 39]. 68 A 18. CLEM. Strom.VI 32 [II 446, 28 St.] [II 87. 25] Δ. δὲ ἐκ τῆς τῶν μεταρσίων παρατηρήσεως πολλὰ προλέγων Σοφία ἐπωνομάσθη˙ ὑποδεξαμένου γοῦν αὐτὸν φιλοφρόνως Δαμάσου τοῦ ἀδελφοῦ τεκμηράμενος ἔκ τινων ἀστέρων πολὺν ἐσόμενον προεῖπεν ὄμβρον. οἱ μὲν οὖν πεισθέντες αὐτῶι συνεῖλον τοὺς καρποὺς (καὶ γὰρ ὥραι θέρους ἐν ταῖς ἅλωσιν ἔτι ἧσαν), οἱ δὲ ἄλλοι πάντα ἀπώλεσαν ἀδοκήτου καὶ [II 87. 30] πολλοῦ καταρρήξαντος ὄμβρου. PLIN. N. H. XVIII 341 tradunt eundem Demoritum metente fratre eius Damaso ardentissimo aestu orasse, ut reliquae segeti parcerei raperetque desecta sub tectum, paucis mox horis saevo imbre vaticinatione adprobata. Vgl. 68 A 1 § 39].