67 A 28. ARISTOT. de an. A 2. 404 a 1. Democrito56* dice che essa [l'anima] è una sorta di fuoco e di calore: poiché, essendo infinite le forme e gli atomi [egli denomina fuoco ed anima gli atomi di forma sferica, immaginandoli nella stessa guisa del pulviscolo sospeso nell'aria, che appare nei raggi di sole penetranti dalle finestre,57* e] dice che la loro58* panspermia è quella che costituisce gli elementi di tutta la natura (e similmente si esprime anche Leucippo): quelli, degli atomi, che sono sferici, costituiscono l'anima per la grandissima facilità che hanno tali configurazioni [ῥυσμούς] ad insinuarsi dappertutto e a muovere gli altri atomi mentre si muovono essi stessi, poiché si suppone da costoro che l'anima sia ciò che dà agli esseri viventi il movimento [cfr. 68 A 101-106]. Perciò il segno caratteristico della vita è dato dalla respirazione. Infatti, siccome l'aria ambiente comprime il corpo e ne espelle parte di quegli atomi che dànno all'essere vivente il movimento, tanto più facilmente in quanto essi non stanno neppure un momento fermi, viene un aiuto dal di fuori, poiché mediante la respirazione penetrano nel corpo altri atomi della stessa forma; e così questi impediscono che vengano espulsi gli altri atomi sferici che si trovano nell'interno del vivente [cfr. 68 A 106], facendo resistenza, insieme, a ciò che tende a comprimerli [per espellerli] e a ciò che tende a condensarli;59* e gli animali vivono finché possono compiere questa funzione. AËT. IV 3, 7 [Dox. 388]. Per Leucippo l'anima è composta di fuoco. 67 A 28. ARISTOT. de anima A 2. 404 a 1 Δημόκριτος μὲν πῦρ τι καὶ θερμόν φησιν αὐτὴν εἶναι [näml. τὴν ψυχήν]˙ ἀπείρων γὰρ ὄντων σχημάτων καὶ ἀτόμων [τὰ σφαιροειδῆ πῦρ καὶ ψυχὴν λέγει οἷον ἐν τῶι ἀέρι τὰ καλούμενα ξύσματα ἃ φαίνεται ἐν ταῖς διὰ τῶν θυρίδων ἀκτῖσιν, ὧν] τὴν μὲν πανσπερμίαν στοιχεῖα λέγει [II 78. 20App.] τῆς ὅλης φύσεως (ὁμοίως δὲ καὶ Λ.)˙ τούτων δὲ τὰ σφαιροειδῆ ψυχήν, διὰ τὸ μάλιστα διὰ παντὸς δύνασθαι διαδύνειν τοὺς τοιούτους ῥυσμοὺς καὶ κινεῖν τὰ λοιπὰ κινούμενα καὶ αὐτά, ὑπολαμβάνοντες τὴν ψυχὴν εἶναι τὸ παρέχον τοῖς ζώιοις τὴν κίνησιν. διὸ καὶ τοῦ ζῆν ὅρον εἶναι τὴν ἀναπνοήν. συνάγοντος γὰρ τοῦ περιέχοντος τὰ σώματα καὶ ἐκθλίβοντος τῶν σχημάτων τὰ παρέχοντα τοῖς [II 78. 25] ζώιοις τὴν κίνησιν διὰ τὸ μηδ' αὐτὰ ἠρεμεῖν μηδέποτε, βοήθειαν γίγνεσθαι θύραθεν ἐπεισιόντων ἄλλων τοιούτων ἐν τῶι ἀναπνεῖν˙ κωλύειν γὰρ αὐτὰ καὶ τὰ ἐνυπάρχοντα ἐν τοῖς ζώιοις ἐκκρίνεσθαι, συνανείργοντα τὸ συνάγον καὶ πηγνύον˙ καὶ ζῆν δέ, ἕως ἂν δύνωνται τοῦτο ποιεῖν. AËT. IV 3, 7 (D. 388) Λ. ἐκ πυρὸς εἶναι τὴν ψυχήν.