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64 A 30. AËT. V 20, 5 [Dox. 432]. Diogene dice che gli animali partecipano di intelligenza e di aria, ma che siccome non ragionano né percepiscono, alcuni per la densità, altri per l'abbondanza dell'umidità, si trovano in condizione molto simile ai folli, essendo stravolta la parte principale dell'anima loro. | 64 A 30. AËT. V 20, 5 (D. 432) Δ. μετέχειν μὲν αὐτὰ [näml. τὰ ζῶια] τοῦ νοητοῦ [II 58. 10 App.] καὶ ἀέρος, διὰ δὲ τὸ τὰ μὲν πυκνότητι, τὰ δὲ πλεονασμῶι τῆς ὑγρασίας μήτε διανοεῖσθαι μήτε αἰσθάνεσθαι προσφερῶς δὴ αὐτὰ διακεῖσθαι τοῖς μεμηνόσι παραπεπαικότος τοῦ ἡγεμονικοῦ. |