31 A 31. HIPPOL. ref. I 3 p. 9, 3 [Dox. 558]. (1) Empedocle, che venne dopo costoro [i Pitagorici] disse anche molte cose intorno alla natura dei demoni, e cioè che essi si aggirano occupandosi delle cose terrestri e che sono numerosissimi. Egli considera come principio dell'universo la Contesa e l'Amicizia e l'intelligente fuoco divino della monade; crede altresì che tutte le cose risultino dal fuoco e che nel fuoco saranno risolte, alla quale opinione si conformano in certa misura anche gli Stoici, i quali attendono, essi pure, una conflagrazione ignea. (2) Più di ogni altro professa la dottrina della metensomatosi,18* nel momento in cui si esprime così: «...» [B 117]. (3) Egli sostiene che le anime tutte trapassano nei corpi di tutti gli esseri viventi. Ed appunto il maestro di tutti costoro, Pitagora, disse di essere stato l'Euforbo che prese parte alla spedizione di Troia e affermava di riconoscerne lo scudo. 31 A 31. HIPPOL. Ref. I 3 p. 9, 3 (D. 558, W. 9) [I 288. 35 App.] (1) Ἐ. δὲ μετὰ τούτους [Pythagoreer] γενόμενος καὶ περὶ δαιμόνων φύσεως εἶπε πολλά, ὡς ἀναστρέφονται διοικοῦντες τὰ κατὰ τὴν γῆν, ὄντες πλεῖστοι. οὗτος τὴν τοῦ παντὸς ἀρχὴν Νεῖκος καὶ Φιλίαν ἔφη [I 289. 1 App.] καὶ τὸ τῆς μονάδος νοερὸν πῦρ τὸν θεὸν καὶ συνεστάναι ἐκ πυρὸς τὰ πάντα καὶ εἰς πῦρ ἀναλυθήσεσθαι. ὧι σχεδὸν καὶ οἱ Στωικοὶ συντίθενται δόγματι ἐκπύρωσιν προσδοκῶντες. (2) μάλιστα δὲ πάντων συγκατατίθεται τῆι μετενσωματώσει οὕτως εἰπών˙ 'ἤτοι . . . ἰχθύς' [B 117]. (3) οὗτος πάσας εἰς πάντα τὰ ζῶια [I 289. 5 App.] μεταλλάττειν εἶπε τὰς ψυχάς. καὶ γὰρ ὁ τούτων διδάσκαλος Πυθαγόρας ἔφη ἑαυτὸν Εὔφορβον γεγονέναι τὸν ἐπὶ Ἴλιον στρατεύσαντα, φάσκων ἐπιγινώσκειν τὴν ἀσπίδα.