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| 21 A 36. THEODORET. IV 5 [da Aezio; Dox. 284]. Senofane, figlio di Ortomeno, di Colofone, iniziatore dell'indirizzo eleatico, disse che il tutto è uno e sferico e limitato, non generato ma eterno e del tutto immobile. Di nuovo ancora, dimenticando queste sue affermazioni, disse che ogni cosa nasce dalla terra; infatti è appunto suo questo verso: «Poiché tutto... viene dalla terra...» [B 27]. [Dalle Allegorie omeriche] STOB. ecl. I 10, 12. Senofane [dice] che principio di tutte le cose è la terra: scrive infatti nel Sulla natura: «Poiché tutto... viene dalla terra» [B 27]. OLYMPIOD. de arte sacr. lap. philos. 24 [Coll. Alchim. gr. ed. Berthelot I 2] p. 82, 21. Infatti nessuno ha mai pensato che la terra sia principio, se non Senofane di Colofone. GALEN. in Hipp. de nat. hom. XV 25 Kühn. Qualche esegeta ha malamente calunniato Senofane, come per esempio Sabino, che dice così pressappoco con queste stesse parole: Perché io non dico né che l'uomo sia interamente aria, come Anassimene, né acqua come Talete, né terra come in un suo passo [B 33 ?] Senofane. Infatti da nessun luogo risulta che Senofane abbia detto questo... e Teofrasto nelle Epitomi delle Opinioni dei fisici avrebbe citato l'opinione di Senofane se fosse stata tale37*. | 21 A 36. THEODORET. IV 5 aus Aëtios (D. 284 not.) Ξ. μὲν οὖν ὁ Ὀρθομένους ὁ Κολοφώνιος ὁ τῆς Ἐλεατικῆς αἱρέσεως ἡγησάμενος ἓν εἶναι τὸ πᾶν ἔφησε σφαιροειδὲς καὶ πεπερασμένον, οὐ γενητὸν ἀλλ' ἀίδιον καὶ πάμπαν ἀκίνητον. πάλιν δὲ αὖ τῶνδε τῶν λόγων ἐπιλαθόμενος ἐκ τῆς γῆς φῦναι ἅπαντα εἴρηκεν˙ [I 124. 15] αὐτοῦ γὰρ δὴ τόδε τὸ ἔπος ἐστὶν "ἐκ γῆς ... τελευτᾶι" [B 27]. Aus d. homerischen Allegorien STOB. Ecl. I 10, 12 Ξ. ἀρχὴν τῶν ὄντων πάντων εἶναι τὴν γῆν. γράφει γὰρ ἐν τῶι Περὶ φύσεως "ἐκ ... τελευτᾶι". OLYMPIOD. de arte sacr. 24 [Berthelot Collect. des Alchim. gr. I 2] p. 82, 21 τὴν μὲν γὰρ γῆν οὐδεὶς ἐδόξασεν εἶναι ἀρχήν, εἰ μὴ Ξ. ὁ Κολοφώνιος. GALEN. in Hippocr. d. nat. hom. XV 25 K. [I 124. 20] κακῶς δὲ καὶ τῶν ἐξηγητῶν ἔνιοι κατεψεύσαντο Ξενοφάνους ὥσπερ καὶ Σαβῖνος ὧδέ πως γράψας αὐτοῖς ὀνόμασιν˙ "οὔτε γὰρ πάμπαν ἀέρα λέγω τὸν ἄνθρωπον ὥσπερ Ἀναξιμένης οὔτε ὕδωρ ὡς Θαλῆς οὔτε γῆν ὡς ἔν τινι [B 33 ?] Ξενοφάνης"˙ οὐδαμόθεν γὰρ εὑρίσκεται ὁ Ξ. ἀποφηνάμενος οὕτως ... καὶ Θεόφραστος δ' ἂν ἐν ταῖς τῶν Φυσικῶν δοξῶν ἐπιτομαῖς τὴν Ξενοφάνους δόξαν, εἴπερ [I 124. 25] οὕτως εἶχεν, ἐγεγράφει. Vgl. Arist. Metaph. A 8. 989a 5. |