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| 31 A 41. PHILOP. de gen. et corr. 19, 3. Egli [Empedocle] si contrappone nelle sue dottrine alle apparenze sensibili negando la trasformazione qualitativa [degli elementi], che pure è evidente, e contraddice poi a se stesso, perché afferma bensì che gli elementi sono immutabili, che essi non si generano l'uno dall'altro ma tutte le altre cose da questi; e tuttavia poi afferma che, dominando l'Amicizia, tutte le cose diventano uno e si realizza lo Sfero che è senza qualità, cosicché in esso non si salvano né la proprietà del fuoco né quella di alcun altro elemento, prendendo ciascuno di questi la sua propria forma. | 31 A 41. [I 291. 1] PHILOP. de gen. et corr. 19, 3 Vitelli πρὸς μὲν γὰρ τὰ φαινόμενα ἐναντία λέγει ἀναιρῶν τὴν ἀλλοίωσιν ἐναργῆ οὖσαν, πρὸς ἑαυτὸν δὲ διότι λέγει μὲν ἀμετάβλητα τὰ στοιχεῖα, καὶ αὐτὰ μὲν μὴ γίνεσθαι ἐξ ἀλλήλων τὰ δὲ ἄλλα ἐκ τούτων˙ πάλιν δέ φησι τῆς Φιλίας κρατούσης τὰ πάντα ἓν γίνεσθαι καὶ τὸν Σφαῖρον [I 291. 5] ἀποτελεῖν ἄποιον ὑπάρχοντα, ὡς μηκέτι μήτε τὴν τοῦ πυρὸς μήτε τῶν ἄλλων τινὸς σώιζεσθαι ἐν αὐτῶι ἰδιότητα, ἀποβάλλοντος ἑκάστου τῶν στοιχείων τὸ οἰκεῖον εἶδος. |