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68 A 46. AËT. I 3, 16 [Dox. 285]. Democrito [afferma] i solidi e il vuoto [essere principi]. GALEN. de dign. puls. VIII 931 Kühn. Che cosa significhi il vocabolo 'ναστοτέραν' [in Archigene] non saprei dire chiaramente, perché non è neppure nelle abitudini dei Greci l'applicare questo nome a una cosa di tal genere. Infatti sogliono chiamare ναστόν una sorta di pane, né io conosco alcun altro oggetto che presso di loro abbia questo nome. E, quanto ad Archigene... mi pare che usi il termine 'ναστόν' [solido] invece di 'pieno' [πλῆρες]. | 68 A 46. AËT. I 3, 16 (D. 285) Δ. τὰ ναστὰ καὶ κενά [nämlich ἀρχὰς εἶναι]. GALEN. VIII 931 K. τί δηλοῖ τὸ 'ναστοτέραν' (bei Archigenes) οὐ πάνυ σαφῶς οἶδα διὰ τὸ μηδὲ σύνηθες εἶναι τοῖς Ἕλλησιν ὄνομα κατὰ τοῦ τοιούτου πράγματος [II 95. 30 App.] λέγεσθαι ἄρτον μὲν γάρ τινα ναστὸν ἐκάλουν, οὐ μὴν ἄλλο γέ τι σῶμα πρὸς αὐτῶν οὕτως ὠνομασμένον ἐπίσταμαι. αὐτὸς δὲ ὁ Ἀρχιγένης . . . δοκεῖ μοι το ναστὸν ἀντὶ τοῦ πλήρους ὀνομάζειν. |