FRAMMENTI DUBBI

44 B 20. LAUR. LYD. de mens. II 12. A ragione dunque Filolao disse «senza madre» il numero sette. Perché solo il sette non genera e non è generato. Ora ciò che non genera e non è generato è immobile, perché movimento comporta la generazione, non potendo essere immobile né ciò che genera né ciò che è generato: ma il generante si muove per generare, il generato per essere generato. E tale è il dio, come disse lo stesso retore di Taranto. Dice così: «È... uguale». PHILO de opif. I 34, 10. Per questa ragione, mentre gli altri filosofi paragonano questo numero a Nice, vergine senza madre, che si racconta sia uscita dal cervello di Zeus, i Pitagorici lo paragonano alla guida di tutte le cose: perché ciò che non genera e non è generato è immobile... il solo che non muove e non è mosso è colui che è la guida e il signore più antico, di cui si può ben dire che il sette è immagine adeguata. Prova quanto io dico anche Filolao là dove dice: «È.. dalle altre cose». ANATOL. de dec. p. 35. Solo il sette, tra i numeri compresi nella decade, non genera e non è generato da altro numero tranne che dall'uno. Perciò appunto i Pitagorici lo dicono «vergine senza madre».

È signore e guida di tutte le cose, dio, uno, eterno, fermo, immobile, uguale a se stesso, diverso dalle altre cose.

ZWEIFELHAFTES
44 B 20 [B 151]. I. LYDUS de mens. II 12 ὀρθῶς οὖν ἀμήτορα τὸν ἑπτὰ ἀριθμὸν ὁ Φ. προσηγόρευσε˙ μόνος γὰρ οὔτε γεννᾶν οὔτε γεννᾶσθαι πέφυκε˙ [I 416. 10 App.] τὸ δὲ μήτε γεννῶν μήτε γεννώμενον ἀκίνητον˙ ἐν κινήσει γὰρ ἡ γέννησις ἐπειδὴ καὶ τὸ γεννῶν καὶ τὸ γεννώμενον οὐκ ἄνευ κινήσεώς ἐστι, τὸ μὲν ἵνα γεννήσηι, τὸ δὲ ἵνα γεννηθῆι˙ τοιοῦτος δὲ ὁ θεός, ὡς καὶ αὐτὸς ὁ ῥήτωρ ὁ Ταραντῖνος˙ φησὶ δὲ οὕτως˙ 'ἔστι . . . ὅμοιος.'Aus derselben unzuverlässigen Urquelle (Proros Περὶ ἑβδομάδος ?) PHILO d. opif. 100 [I 34, 10 Cohn] δι' ἣν αἰτίαν οἱ [I 416. 15] μὲν ἄλλοι φιλόσοφοι τὸν ἀριθμὸν τοῦτον ἐξομοιοῦσι τῆι ἀμήτορι Νίκηι καὶ Παρθένωι, ἣν ἐκ τῆς τοῦ Διὸς κεφαλῆς ἀναφανῆναι λόγος ἔχει, οἱ δὲ Πυθαγόρειοι τῶι ἡγεμόνι τῶν συμπάντων˙ τὸ γὰρ μήτε γεννῶν μήτε γεννώμενον ἀκίνητον μένει . . .˙ μόνον δ' οὔτε κινοῦν οὔτε κινούμενον ὁ πρεσβύτερος ἄρχων καὶ ἡγεμών, οὗ λέγοιτ' ἂν προσηκόντως εἰκὼν ἑβδομάς. μαρτυρεῖ δέ μου τῶι λόγωι καὶ Φ. [I 416. 20 App.] ἐν τούτοις˙ 'ἔστι γάρ, φησίν, . . . ἄλλων'. ANATOL. de decade p. 35 Heiberg ἑβδομὰς μόνη τῶν ἐντὸς δεκάδος οὐ γεννᾶι οὔτε γεννᾶται ὑπ' ἄλλου ἀριθμοῦ πλὴν ὑπὸ μονάδος˙ διὸ καὶ καλεῖται ὑπὸ τῶν Πυθαγορείων παρθένος ἀμήτωρ.
ἔστι γὰρ ἡγεμὼν καὶ ἄρχων ἁπάντων, θεός, εἷς, ἀεὶ ὤν, μόνιμος, ἀκίνητος, αὐτὸς ἑαυτῶι ὅμοιος, ἕτερος τῶν ἄλλων.