68 A 47. AËT. I 3, 18 [Dox. 285]. Democrito nomina soltanto due qualità, grandezza e figura, mentre Epicuro ne aggiunge una terza e cioè il peso: è necessario, egli disse, che i corpi primi si muovano per impulso del proprio peso.
AËT. I 12, 6 [Dox. 311]. Democrito dice che i corpi primi (o, com'egli diceva, i corpi solidi) non hanno peso e si muovono nel vuoto infinito in forza degli urti reciproci; e dice ch'è possibile che esista un atomo grande quanto un mondo. CICER. de fato 20, 46. L'atomo, egli dice, devia. E perché, prima di tutto? Perché [gli atomi] avevano da Democrito una diversa e non ben determinata forza di moto impulsivo, che egli chiama «plaga» [urto], e da te, Epicuro, quella della gravità e del peso [cfr. pp. 378 sgg.]. SIMPLIC. phys. 42, 10. Democrito dice che gli atomi, per loro natura immobili, si muovono per impulso esterno. AËT. I 23, 3 [Dox. 319]. Democrito dimostrava che esiste una sola specie di movimento, quello per impulso esterno.
68 A 47. AËT. I 3, 18 (D. 285) [II 96. 1 App.] Δ. μὲν γὰρ ἔλεγε δύο, μέγεθός τε καὶ σχῆμα, ὁ δὲ Ἐπίκουρος τούτοις καὶ τρίτον βάρος προσέθηκεν˙ ἀνάγκη γάρ, φησί, κινεῖσθαι τὰ σώματα τῆι τοῦ βάρους πληγῆι. AËT. I 12, 6 (D. 311) Δ. τὰ πρῶτά φησι σώματα (ταῦτα δ' ἦν τὰ ναστά) βάρος μὲν οὐκ ἔχειν, κινεῖσθαι 〈δὲ〉 κατ' ἀλληλοτυπίαν ἐν τῶι [II 96. 5 App.] ἀπείρωι. δυνατὸν 〈δ'〉 εἶναι κοσμιαίαν ὑπάρχειν ἄτομον. CIC. de fato 20, 46 declinat, inquit, atomus. primum cur? aliam enim quandam vim motus habebant a Democrito impulsionis quam plagam ille appellat, a te Epicure gravitatis et ponderis [vgl. Usener Epicur. p. 378]. SIMP. Phys. 42, 10 Δ. φύσει ἀκίνητα λέγων τὰ ἄτομα πληγῆι κινεῖσθαί φησιν. AËT. I 23, 3 (D. 319) [II 96. 10 App.] Δ. ἓν γένος κινήσεως τὸ κατὰ παλμὸν ἀπεφαίνετο.