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22 B 56 [47 n.]. HIPPOL. ref. IX 9 p. 241. Gli uomini - dice Eraclito - si lasciano ingannare rispetto alla conoscenza delle cose visibili, come capitò ad Omero, che pure fu più sapiente di tutti i Greci. Fu infatti tratto in inganno con queste parole da alcuni fanciulli che uccidevano dei pidocchi: tutto quello che abbiamo visto e abbiamo preso, lo abbiamo perduto; tutto quello invece che né abbiamo visto né abbiamo preso, lo portiamo con noi. | 22 B 56 [47 Anm.]. HIPPOL. Refut. IX 9 [I 163. 1 App.] ἐξηπάτηνται, φησίν, οἱ ἄνθρωποι πρὸς τὴν γνῶσιν τῶν φανερῶν παραπλησίως Ὁμήρωι, ὃς ἐγένετο τῶν Ἑλλήνων σοφώτερος πάντων. ἐκεῖνόν τε γὰρ παῖδες φθεῖρας κατακτείνοντες ἐξηπάτησαν εἰπόντες˙ [I 163. 5 App.] ὅσα εἴδομεν καὶ ἐλάβομεν, ταῦτα ἀπολείπομεν, ὅσα δὲ οὔτε εἴδομεν οὔτ' ἐλάβομεν, ταῦτα φέρομεν. |