[3] ἀναχωρήσας δ' εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζε˙ περιστάντων δ' αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων,


"τί, ὦ κάκιστοι, θαυμάζετε;", εἶπεν˙ "ἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθ' ὑμῶν πολιτεύεσθαι;"

Καὶ τέλος μισανθρωπήσας καὶ ἐκπατήσας ἐν τοῖς ὄρεσι διῃτᾶτο, πόας σιτούμενος καὶ βοτάνας. καὶ μέντοι καὶ διὰ τοῦτο περιτραπεὶς εἰς ὕδερον κατῆλθεν εἰς ἄστυ καὶ τῶν ἰατρῶν αἰνιγματωδῶς ἐπυνθάνετο εἰ δύναιντο ἐξ ἐπομβρίας αὐχμὸν ποιῆσαι˙ τῶν δὲ μὴ συνιέντων, αὑτὸν εἰς βούστασιν κατορύξας τῇ τῶν βολίτων ἀλέᾳ ἤλπισεν ἐξατμισθήσεσθαι. οὐδὲν δ' ἀνύων οὐδ' οὕτως, ἐτελεύτα βιοὺς ἔτη ἑξήκοντα.

[3] Si ritirò nel tempio di Artemide a giocare agli astragali con i fanciulli e apostrofò gli Efesii, che gli stavano intorno a guardarlo, con queste parole:

Perché vi stupite, o canaglie? Forse questo non è meglio che partecipare con voi al governo della città?

E alla fine divenne misantropo e si appartò dall'umano consorzio e trascorreva la vita sui monti, cibandosi di erbe e di verdure. Per questo tenore di vita fu colpito da idropisia e fece ritorno in città. E ai medici chiese in modo enigmatico se da una inondazione sapessero creare una siccità. Poiché quelli non lo capivano, si seppellì in una stalla di buoi, nella speranza che il caldo dello sterco bovino avrebbe fatto evaporare l'acqua che lo affliggeva. Ma poiché neppure così riuscì a guarire, si spegneva all'età di sessanta anni. 7*