HTML: http://ancientsource.daphnet.iliesi.cnr.it/texts/Presocratics/68-A,51
RDF: http://ancientsource.daphnet.iliesi.cnr.it/texts/Presocratics/68-A,51.rdf
68 A 51. CICER. de nat. d. I 26, 73 [75 A 5]. Che cosa c'è, nella fisica di Epicuro, che non derivi da Democrito? Perché, anche se quegli ha apportato modificazioni nei particolari, come in ciò che poc'anzi ho detto della declinazione degli atomi, tuttavia la più gran parte della dottrina è ripetuta tal quale, atomi, vuoto, immagini, l'infinità degli spazi e l'innumerevole moltitudine dei mondi, il nascere e il perire di questi, quasi tutti quei punti insomma in cui consiste la dottrina della natura. | 68 A 51. CIC. de nat. deor. I 26, 73 [s. 75 A 5] quid est in physicis Epicuri [II 98. 5 App.] non a Democrito? nam etsi quaedam commutavit, ut quod paulo ante de inclinatione atomorum dixi, tamen pleraque dicit eadem, atomos, inane, imagines, infinitatem locorum innumerabilitatemque mundorum, eorum ortus interitus, omnia fere quibus naturae ratio continetur. |