68 A 64. ALEX. de mixt. 2 [II 214, 18]. Democrito ritiene che la cosiddetta mescolanza si abbia per giustapposizione di corpi, supponendo che le sostanze mescolate siano divise in piccole parti e formino la mescolanza per la posizione reciproca delle particelle; e afferma che, secondo verità, originariamente non esistono affatto mescolanze, ma che quello che sembra un miscuglio è una giustapposizione di corpi in piccole parti, dove i componenti serbano ciascuno la sua propria natura qual era anche prima di entrare nel miscuglio, e sembra che siano mescolati insieme solo perché, per la piccolezza dei corpi congiunti, non è possibile percepire [direttamente] nessun singolo elemento del composto [cfr. 59 A 54]. 68 A 64. ALEX. de mixt. 2 [II 214, 18 Bruns] Δ. μὲν οὖν ἡγούμενος τὴν λεγομένην κρᾶσιν γίνεσθαι κατὰ παράθεσιν σωμάτων, διαιρουμένων τῶν κιρναμένων εἰς μικρὰ καὶ τῆι παρ' ἄλληλα θέσει τὴν μίξιν ποιουμένων, οὐδὲ τὴν ἀρχήν φησιν [II 100. 30] εἶναι πρὸς ἀλήθειάν τινα κεκραμένα, ἀλλ' εἶναι τὴν δοκοῦσαν κρᾶσιν παράθεσιν σωμάτων ἀλλήλοις κατὰ μικρὰ σωιζόντων αὐτῶν ἑκάστου τὴν οἰκείαν φύσιν, ἣν εἶχον καὶ πρὸ τῆς μίξεως˙ δοκεῖν δ' αὐτὰ κεκρᾶσθαι τῶι τὴν αἴσθησιν διὰ μικρότητα τῶν παρακειμένων μηδενὸς αὐτῶν αἰσθάνεσθαι δύνασθαι μόνου. Vgl. oben 59 A 54.