31 A 67. ARISTOT. de cael. B 13. 295 a 13. Per cui tutti coloro che sostengono che il cielo è generato affermano anche che la terra si è raccolta nel centro. Del fatto poi che è immobile, essi ricercano la causa e dicono alcuni a questo modo, che ne è causa la sua superficie piatta o la sua grandezza, altri, come Empedocle, sostengono che il moto del cielo, roteando in cerchio ed essendo più veloce, impedisce il movimento della terra, come accade all'acqua nei vasi: e infatti, facendo roteare velocemente in cerchio un vaso, l'acqua, pur venendosi a trovare spesso al di sotto del vaso, tuttavia non è tratta a cadere in basso per la medesima causa, pur essendo naturalmente portata a cadere. 31 A 67. ARISTOT. de caelo B 13. 295 a 13 διὸ δὴ καὶ τὴν γῆν πάντες ὅσοι τὸν οὐρανὸν γεννῶσιν ἐπὶ τὸ μέσον συνελθεῖν φασιν. ὅτι δὲ μένει, ζητοῦσι τὴν αἰτίαν καὶ λέγουσιν οἱ μὲν τοῦτον τὸν τρόπον, ὅτι τὸ πλάτος καὶ τὸ μέγεθος αὐτῆς αἴτιον, οἱ δ' ὥσπερ Ἐ. τὴν τοῦ οὐρανοῦ φορὰν κύκλωι περιθέουσαν καὶ θᾶττον φερομένην [I 295. 35 App.] τὴν τῆς γῆς φορὰν κωλύειν καθάπερ τὸ ἐν τοῖς κυάθοις ὕδωρ˙ καὶ γὰρ τοῦτο κύκλωι τοῦ κυάθου φερομένου πολλάκις κάτω τοῦ χαλκοῦ γινόμενον ὅμως οὐ φέρεται κάτω πεφυκὸς φέρεσθαι διὰ τὴν αὐτὴν αἰτίαν.