68 A 68. ARISTOT. phys. B 4. 195 b 36. Alcuni dubitano anche se [il caso] esista o no: dicono infatti che nulla vien prodotto dal caso, ma che esiste una causa determinata di tutte le cose che noi diciamo prodursi spontaneamente o per caso.
SIMPLIC. phys. 330, 14. La frase «come quell'antica dottrina che negava il caso» sembra detta in rapporto a Democrito; questi infatti, benché nella sua cosmogonia paresse valersi del caso, nei problemi particolari invece afferma che il caso non è causa di nulla e ricorre ad altre cause: così per esempio, della scoperta di un tesoro è causa lo scavare oppure il piantare un ulivo, e così della frattura del cranio del calvo è causa l'aquila che getta la tartaruga affinché il guscio di essa si rompa. Così riferisce Eudemo [fr. 22 Spengel].
68 A 68. ARISTOT. Phys. B 4. 195 b 36 ἔνιοι γὰρ καὶ εἰ ἔστιν ἢ μὴ [die τύχη] ἀποροῦσιν˙ οὐδὲν γὰρ δὴ γίνεσθαι ἀπὸ τύχης φασίν, ἀλλὰ πάντων εἶναί τι αἴτιον [II 101. 10] ὡρισμένον ὅσα λέγομεν ἀπὸ αὐτομάτου γίγνεσθαι ἢ τύχης. Vgl. zu 196 b 14 SIMPL. p. 330, 14 τὸ δὲ 'καθάπερ ὁ παλαιὸς λόγος ὁ ἀναιρῶν τὴν τύχην' πρὸς Δημόκριτον ἔοικεν εἰρῆσθαι˙ ἐκεῖνος γὰρ κἂν ἐν τῆι κοσμοποιίαι ἐδόκει τῆι τύχηι κεχρῆσθαι, ἀλλ' ἐν τοῖς μερικωτέροις οὐδενός φησιν εἶναι τὴν τύχην αἰτίαν ἀναφέρων εἰς ἄλλας αἰτίας, οἷον τοῦ θησαυρὸν εὑρεῖν τὸ σκάπτειν ἢ τὴν φυτείαν [II 101. 15 App.] τῆς ἐλαίας, τοῦ δὲ καταγῆναι τοῦ φαλακροῦ τὸ κρανίον τὸν ἀετὸν ῥίψαντα τὴν χελώνην, ὅπως τὸ χελώνιον ῥαγῆι. οὕτως γὰρ ὁ Εὔδημος ἱστορεῖ. [fr. 22].