68 A 88. LUCRET. V 621-36 [moto di rivoluzione del sole e della luna].

Poiché può ben essere più probabile che avvenga
come Democrito afferma nella sua alta saggezza:
che quanto più gli astri si trovano vicino alla terra
tanto meno rapidamente possono essere trascinati dal turbine del cielo
si affievolisce infatti la rapida ed impetuosa
forza del turbine e diminuisce, e pertanto rimane
a poco a poco indietro il sole, raggiunto via via dalle costellazioni successive,
poiché esso si trova molto più in basso che le rapide costellazioni.
E ancora più indietro la luna: quanto più basso il suo corso
rimane e lontano dal cielo e vicino alla terra,
tanto meno essa può pareggiare nel corso le stelle.
Quanto più debole è infatti il turbine da cui è trascinata,
trovandosi essa più in basso del sole, tanto più tutte le costellazioni,
che le girano intorno, la raggiungono e le passano oltre.
Avviene perciò ch'essa sembri tornare a ogni costellazione
più rapidamente, poiché sempre tornano ad essa le medesime stelle.

68 A 88. LUCRET. V 621 ff.
DEMOCRITI DE SOLE
nam fieri vel cum primis id posse videtur,
Democriti quod sancta viri sententia ponit
[II 105. 15] quanto quaeque magis sint terram sidera propter,
tanto posse minus cum caeli turbine ferri.
[V. 625] evanescere enim rapidas illius et acris
imminui supter viris ideoque relinqui
paulatim solem cum posterioribu' signis,
[II 105. 20 App.] inferior multo quod sit quam fervida signa.

DE LUNAE CURSU
et magis hoc lunam quanto demissior eius
[V. 630] cursus abest procul a caelo terrisque propinquat,
tanto posse minus cum signis tendere cursum.
[II 105. 25] flaccidiore etiam quanto iam turbine fertur
inferior quam sol, tanto magis omnia signa
hanc adipiscuntur circum praeterque feruntur.
[V. 635] propterea fit ut haec ad signum quodque reverti
mobilius videatur, ad hanc quia signa revisunt.