68 A 93. AËT. III 3, 11 [Dox. 369]. Per Democrito il tuono deriva dall'azione di un complesso irregolare di elementi, che costringe la nube che lo contiene, lacerandola, al movimento verso il basso; il lampo è un urto di nubi, pel quale i corpi generatori del fuoco, riunitisi in uno stesso luogo, vengono filtrati, mercé il reciproco sfregamento, attraverso gli interstizi vuoti; il fulmine si produce allorché ad aprirsi la via del libero movimento arrivino dei corpi generatori del fuoco particolarmente puri, sottili, regolari e fortemente congiunti, com'egli si esprime; il turbine allorché dei complessi di fuoco, aventi molto vuoto nell'interno e contenuti in spazi vuoti, formando corpo con sostanze variamente mescolate entro propri involucri membranosi, prendano lo slancio verso il basso. 68 A 93. AËT. III 3, 11 (D. 369) Δ. βροντὴν μὲν ἐκ συγκρίματος ἀνωμάλου [II 106. 20 App.] τὸ περιειληφὸς αὐτὸ νέφος πρὸς τὴν κάτω φορὰν ἐκβιαζομένου˙ ἀστραπὴν δὲ σύγκρουσιν νεφῶν, ὑφ' ἧς τὰ γεννητικὰ τοῦ πυρὸς διὰ τῶν πολυκένων ἀραιωμάτων ταῖς παρατρίψεσιν εἰς τὸ αὐτὸ συναλιζόμενα διηθεῖται˙ κεραυνὸν δέ, ὅταν ἐκ καθαρωτέρων καὶ λεπτοτέρων ὁμαλωτέρων τε καὶ πυκναρμόνων, καθάπερ αὐτὸς γράφει, γεννητικῶν τοῦ πυρὸς ἡ φορὰ βιάζηται˙ πρηστῆρα δέ, ὅταν πολυκενώτερα συγκρίματα [II 106. 25 App.] πυρὸς ἐν πολυκένοις κατασχεθέντα χώραις καὶ περιοχαῖς ὑμένων ἰδίων σωματοποιούμενα τῶι πολυμιγεῖ τὴν ἐπὶ τὸ βάθος ὁρμὴν λάβηι.