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68 A 125. AËT. I 15, 8 [Dox. 314]. Secondo Democrito in natura non esiste affatto il colore, giacché gli elementi sono privi di qualità, sia i corpuscoli solidi che il vuoto; e nei composti da essi risultanti il colore deriverebbe dal contatto reciproco [διαταγῆ], dalla misura [ῥυθμῶ], dalla direzione [προτροπῇ], che corrispondono rispettivamente a ordine, figura, posizione: all'infuori di queste differenze fondamentali, non vi sono che apparenze. E le specie di questi colori secondo l'apparenza sono quattro: il bianco, il nero, il rosso, il verde. | 68 A 125. AËT. I 15, 8 (D. 314) Δ. φύσει μὲν μηδὲν εἶναι χρῶμα˙ τὰ μὲν γὰρ στοιχεῖα ἄποια, τά τε ναστὰ καὶ τὸ κενόν˙ τὰ δὲ ἐξ αὐτῶν συγκρίματα κεχρῶσθαι [II 112. 30 App.] διαταγῆι τε καὶ ῥυθμῶι καὶ προτροπῆι, ὧν ἡ μέν ἐστι τάξις ὁ δὲ σχῆμα ἡ δὲ θέσις˙ παρὰ ταῦτα γὰρ αἱ φαντασίαι. τούτων δὲ τῶν πρὸς τὴν φαντασίαν χρωμάτων τέτταρες αἱ διαφοραί, λευκοῦ μέλανος ἐρυθροῦ ὠχροῦ. |