68 A 143. ARISTOT. de gen. anim. Δ 1. 764 a 6. Democrito di Abdera dice che il differenziamento dei sessi avviene nell'alvo materno; non ammette però che il feto assuma i caratteri di femmina o di maschio per causa del caldo e del freddo, bensì in quanto sia prevalso il seme dell'uno o dell'altro dei genitori, il seme cioè proveniente da quella parte per cui sono differenti tra loro il maschio o la femmina. CENSORIN. de d. nat. 6, 5. Democrito ritiene che i figli ricevono il sesso di quello dei genitori il cui seme sia attivato prima. AËT. V 7, 6 [Dox. 420]. Secondo Democrito le parti comuni possono derivare indifferentemente dall'uno o dall'altro [dei genitori], le parti differenzianti invece sono determinate dal predominare dell'uno dei due. NEMES. de nat. hom. c. 25 p. 247. Aristotele dunque e Democrito non ammettono che il seme genitale della donna contribuisca affatto nella generazione dei figli. 68 A 143. ARISTOT. de gen. anim. Δ 1. 764 a 6 Δ. δὲ ὁ Ἀβδηρίτης ἐν μὲν τῆι μητρὶ γίνεσθαί φησι τὴν διαφορὰν τοῦ θήλεος καὶ τοῦ ἄρρενος, οὐ μέντοι διὰ θερμότητά γε καὶ ψυχρότητα τὸ μὲν γίγνεσθαι θῆλυ τὸ δ' ἄρρεν, ἀλλ' ὁποτέρου ἂν κρατήσηι τὸ σπέρμα τὸ ἀπὸ τοῦ μορίου ἐλθόν, ὧι διαφέρουσιν ἀλλήλων τὸ θῆλυ [II 123. 40] καὶ τὸ ἄρρεν. CENSOR. 6, 5 utrius vero parentis principium sedem prius [II 124. 1 App.] occupaverit, eius reddi naturam D. rettulit. AËT. V 7, 6 (D. 420) Δ. τὰ μὲν κοινὰ μέρη ἐξ ὁποτέρου ἂν τύχηι, τὰ δ' ἰδιάζοντα [καὶ] κατ' ἐπικράτειαν. Demnach unrichtig NEMES. de nat. hom. 247 Matth. Ἀριστοτέλης μὲν οὖν καὶ Δημόκριτος οὐδὲν βούλονται συντελεῖν τὸ τῆς γυναικὸς σπέρμα πρὸς γένεσιν τέκνων.