[29] Οὗτος καὶ τὸν Ἀχιλλέα πρῶτος λόγον ἠρώτησε - Φαβωρῖνος (FHG III. 583) δέ φησι Παρμενίδην - καὶ ἄλλους συχνούς.
ἀρέσκει δ' αὐτῷ τάδε˙ κόσμους εἶναι κενόν τε μὴ εἶναι˙ γεγενῆσθαι δὲ τὴν τῶν πάντων φύσιν ἐκ θερμοῦ καὶ ψυχροῦ καὶ ξηροῦ καὶ ὑγροῦ, λαμβανόντων αὐτῶν εἰς ἄλληλα τὴν μεταβολήν˙ γένεσίν τε ἀνθρώπων ἐκ γῆς εἶναι καὶ ψυχὴν κρᾶμα ὑπάρχειν ἐκ τῶν προειρημένων κατὰ μηδενὸς τούτων ἐπικράτησιν.

Τοῦτόν φασι λοιδορούμενον ἀγανακτῆσαι˙ αἰτιασαμένου δέ τινος, φάναι˙ "ἐὰν μὴ λοιδορούμενος προσποιῶμαι, οὐδ' ἐπαινούμενος αἰσθήσομαι."


Ὅτι δὲ γεγόνασι Ζήνωνες ὀκτὼ ἐν τῷ Κιτιεῖ διειλέγμεθα.
ἤκμαζε
(FGrH 244 F 30b) δ' οὗτος κατὰ τὴν ἐνάτην καὶ ἑβδομηκοστὴν Ὀλυμπιάδα.

[29] Fu il primo a proporre il sofisma noto col nome 'Achille', 92* che Favorino 93* però attribuisce a Parmenide e parecchi altri.
I punti fondamentali della sua dottrina sono i seguenti: i mondi sono Molteplici, 94* il vuoto non esiste. La natura di tutte le cose deriva dal caldo e dal freddo e dal secco e dall'umido, che si mutano l'uno nell'altro. Gli uomini sono costituiti di terra e l'anima è una mescolanza degli elementi sopra detti, senza che nessuno di essi prevalga sugli altri.

Narrano che, quando era offeso, Zenone si adirava e poiché un tale lo biasimava per questo, rispose: «Se resto indifferente alle ingiurie, dovrò rimanere insensibile anche alle lodi». 95*
Abbiamo già detto nella Vita di Zenone di Cizio 96* che ve ne furono otto col nome di Zenone.

L'acme del nostro filosofo cade nella LXXIX Olimpiade. 97*