68 A 152. AELIAN. nat. anim. XII 17. Dice Democrito che nei paesi meridionali gli embrioni abortiscono più facilmente che nei settentrionali, e con ragione: infatti, per effetto del vento caldo meridionale, i corpi delle partorienti si afflosciano e si dilatano; così, essendo ammollito e non contratto l'involucro [il corpo], si vanno spostando anche gli embrioni e, sotto l'azione del calore, vanno scivolando di qua e di là e abortiscono facilmente; se invece vi è ghiaccio e spira vento settentrionale, l'embrione si fa compatto, ha difficoltà di movimento e non viene agitato come da mare mosso, ma, per essere immune d'ondeggiamento e come in bonaccia, non solo acquista forza ma diviene assai resistente e dura sino al tempo stabilito da natura per lo sgravamento dell'animale. Dunque nel freddo, dice l'Abderita, l'embrione resiste, nel caldo sovente abortisce. E dice che è una conseguenza necessaria del caldo eccessivo il dilatarsi delle vene e delle articolazioni. 68 A 152. AEL. H. N. XII 17 ἐν τοῖς νοτίοις μᾶλλον ἐκπίπτειν τὰ ἔμβρυα Δ. λέγει ἢ ἐν τοῖς βορείοις, καὶ εἰκότως˙ χαυνοῦσθαι γὰρ ὑπὸ τοῦ νότου τὰ σώματα ταῖς κυούσαις καὶ διίστασθαι. ἅτε τοίνυν τοῦ σκήνους διακεχυμένου καὶ οὐχ ἡρμοσμένου πλανᾶσθαι καὶ τὰ κυόμενα δεῦρο καὶ ἐκεῖσε καὶ θερμαινόμενα διολισθάνειν καὶ [II 125. 35] ἐκπίπτειν ῥᾶιον˙ εἰ δὲ εἴη πάγος καὶ βορρᾶς καταπνέοι, συμπέπηγε μὲν τὸ ἔμβρυον, δυσκίνητον δέ ἐστι καὶ οὐ ταράττεται ὡς ὑπὸ κλύδωνος, ἅτε δὲ ἄκλυστον καὶ ἐν γαλήνηι ὂν ἔρρωταί τε καὶ ἔστι σύντονον καὶ διαρκεῖ πρὸς τὸν κατὰ φύσιν χρόνον τῆς ζωιογονίας. οὐκοῦν ἐν κρυμῶι μέν, φησὶν ὁ Ἀβδηρίτης, συμμένει, ἐν ἀλέαι [II 126. 1] δὲ ὡς τὰ πολλὰ ἐκπτύεται. ἀνάγκην δὲ εἶναι λέγει τῆς θέρμης πλεοναζούσης διίστασθαι καὶ τὰς φλέβας καὶ τὰ ἄρθρα.