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68 A 156. SCHOL. HOM. T Il. XI 554. [Il leone], poiché contiene in sé molto calore, teme il fuoco; per cui non chiude gli occhi neppure quando dorme, né, a quanto dice Democrito, nell'atto di venire alla luce. AELIAN. nat. anim. V 39. Dice Democrito che di tutti gli animali il leone è il solo che venga alla luce con gli occhi aperti, come fosse già in qualche modo irritato e uscisse di fra i travagli del parto già col desiderio di compiere qualche atto ardimentoso. | 68 A 156. SCHOL. HOM. T zu. Λ 554 ἐπειδὴ δὲ πολὺ ἔχει τὸ θερμόν [d. Löwe], δέδιε [II 127. 10 App.] τὸ πῦρ˙ ὅθεν οὐδὲ μύει κοιμώμενος οὐδ', ὡς ὁ Δ. φησι, τικτόμενος. AELI. H. N. V 39 λέγει Δ. τῶν ζώωιν μόνον τὸν λέοντα ἐκπεπταμένοις τίκτεσθαι τοῖς ὀφθαλμοῖς ἤδη τρόπον τινὰ τεθυμωμένον καὶ ἐξ ὠδίνων δρασείοντά τι γεννικόν. |