[30] καὶ ἄλλο Ζηνόδοτος ὁ στωικός, Διογένους μαθητής˙ (A. Pal. VII. 117)

ἔκτισας αὐτάρκειαν, ἀφεὶς κενεαυχέα πλοῦτον,
Ζήνων, σὺν πολιῷ σεμνὸς ἐπισκυνίῳ˙
ἄρσενα γὰρ λόγον εὗρες, ἐνηθλήσω δὲ προνοίᾳ,
αἵρεσιν, ἀτρέστου ματέρ' ἐλευθερίας˙
εἰ δὲ πάτρα Φοίνισσα, τίς ὁ φθόνος; οὐ καὶ ὁ Κάδμος
κεῖνος, ἀφ' οὗ γραπτὰν Ἑλλὰς ἔχει σελίδα;

καὶ κοινῇ δὲ καὶ περὶ πάντων τῶν στωικῶν Ἀθήναιος ὁ ἐπιγραμματοποιός φησιν οὕτως˙ (A. Pal. IX. 496)

ὦ στωικῶν μύθων εἰδήμονες, ὦ πανάριστα
δόγματα ταῖς ἱεραῖς ἐνθέμενοι σελίσιν,
τὰν ἀρετὰν ψυχᾶς ἀγαθὸν μόνον˙ ἅδε γὰρ ἀνδρῶν
μούνα καὶ βιοτὰν ῥύσατο καὶ πόλιας.
σαρκὸς δ' ἡδυπάθημα, φίλον τέλος ἀνδράσιν ἄλλοις,
ἡ μία τῶν Μνήμης ἤνυσε θυγατέρων.

[30] Zenodoto Stoico, discepolo di Diogene, compose questo altro epigramma: 63*

Fondasti l'autosufficienza e disprezzasti la boriosa ricchezza, o Zenone, col tuo aspetto grave e il canuto sopracciglio. Inventasti una dottrina virile e con la tua previdenza né senza travaglio fondasti una nuova scuola, madre di intrepida libertà. Se la tua patria è la Fenicia chi potrebbe apportelo a male? Anche quel Cadmo, da cui l'Ellade ebbe il dono della pagina scritta, 64* nacque lì.


E l'epigrammatista Ateneo così si esprime in generale intorno a tutti gli Stoici: 65*



O esperti delle favole stoiche, che nelle sacre pagine iscrivete la eccellentissima dottrina - che la virtù è l'unico bene dell'anima e che essa sola salva le vite umane e le città. - Ma una sola delle figlie della Memoria realizza il piacere della carne, che altri scelsero come loro fine supremo.