[31] Τὸ μὲν πᾶν ἄπειρόν φησιν, ὡς προείρηται˙ τούτου δὲ τὸ μὲν πλῆρες εἶναι, τὸ δὲ κενόν, ἃ καὶ στοιχεῖά φησι. κόσμους τε ἐκ τούτων ἀπείρους εἶναι καὶ διαλύεσθαι εἰς ταῦτα. γίνεσθαι δὲ τοὺς κόσμους οὕτω˙ φέρεσθαι κατ' ἀποτομὴν ἐκ τῆς ἀπείρου (χώρας) πολλὰ σώματα παντοῖα τοῖς σχήμασιν εἰς μέγα κενόν, ἅπερ ἀθροισθέντα δίνην ἀπεργάζεσθαι μίαν, καθ' ἣν προσκρούοντα ἀλλήλοις καὶ παντοδαπῶς κυκλούμενα διακρίνεσθαι χωρὶς τὰ ὅμοια πρὸς τὰ ὅμοια.

ἰσορρόπων δὲ διὰ τὸ πλῆθος μηκέτι δυναμένων περιφέρεσθαι, τὰ μὲν λεπτὰ χωρεῖν εἰς τὸ ἔξω κενόν, ὥσπερ διαττώμενα˙ τὰ δὲ λοιπὰ συμμένειν καὶ περιπλεκόμενα συγκατατρέχειν ἀλλήλοις καὶ ποιεῖν πρῶτόν τι σύστημα σφαιροειδές.

[31] Come abbiamo già accennato, Leucippo sostiene che il tutto è infinito ed è in parte pieno, in parte vuoto: con questi termini indica gli elementi. Da questi si formano mondi infiniti e in essi si risolvono. I mondi si formano in questo modo: staccandosi dall'infinito molti corpi d'ogni specie di figura si portano 100* nel grande vuoto e raccoltisi insieme formano un unico grosso vortice, per cui essi, urtandosi tra di loro e volgendosi in circolo in ogni possibile direzione, si separano in modo che i simili si uniscono ai simili. Essendo in equilibrio per il gran numero e non potendo portarsi in giro, i corpi sottili si dirigono nel vuoto esterno, quasi passassero al vaglio di un crivello; i rimanenti restano insieme e intrecciandosi tra loro corrono in basso l'uno verso l'altro e formano un primo sistema sferico.