[17] ἐφ' ᾧ τε τὸν μὲν κῆπον καὶ τὰ προσόντα αὐτῷ παρέξουσιν Ἑρμάρχῳ Ἀγεμόρτου Μυτιληναίῳ καὶ τοῖς συμφιλοσοφοῦσιν αὐτῷ καὶ οἷς ἂν Ἕρμαρχος καταλίπῃ διαδόχοις τῆς φιλοσοφίας, ἐνδιατρίβειν κατὰ φιλοσοφίαν˙ καὶ ἀεὶ δὲ τοῖς φιλοσοφοῦσιν ἀπὸ ἡμῶν, ὅπως ἂν συνδιασώσωσιν Ἀμυνομάχῳ καὶ Τιμοκράτει κατὰ τὸ δυνατόν, τὴν ἐν τῷ κήπῳ διατριβὴν παρακατατίθεμαι τοῖς τ' αὐτῶν κληρονόμοις, ἐν ᾧ ἄν ποτε τρόπῳ ἀσφαλέστατον ᾖ, ὅπως ἂν κἀκεῖνοι διατηρῶσιν τὸν κῆπον, καθάπερ καὶ αὐτοὶ οἷς ἂν οἱ ἀπὸ ἡμῶν φιλοσοφοῦντες παραδίδωσιν.

τὴν δ' οἰκίαν τὴν ἐν Μελίτῃ παρεχέτωσαν Ἀμυνόμαχος καὶ Τιμοκράτης ἐνοικεῖν Ἑρμάρχῳ καὶ τοῖς μετ' αὐτοῦ φιλοσοφοῦσιν, ἕως ἂν Ἕρμαρχος ζῇ.

[17] a patto che assegnino - come loro dimora per lo studio della filosofia il giardino 48* e i suoi accessori ad Ermarco, figlio di Agemorto, mitilenese, ed ai suoi compagni in filosofia ed a quelli che Ermarco lascerà successori nello scolarcato, in modo che possano, nel miglior modo possibile, collaborare con Aminomaco e Timocrate nella conservazione.49* E per sempre a tutti i membri della nostra scuola io affido fiducioso la continuità dell'insegnamento nel giardino ed agli eredi dei due predetti, perché anche essi conservino e mantengano il giardino il più sicuro e intatto che sia possibile, come anche coloro ai quali l'affideranno i membri della nostra scuola. La casa che è in Melita sia assegnata da Aminomaco e Timocrate ad Ermarco ed ai suoi compagni in filosofia, perché vi abitino fino alla morte di Ermarco.