[35] ἄρτον μὴ καταγνύειν, ὅτι ἐπὶ ἕνα οἱ πάλαι τῶν φίλων ἐφοίτων, καθάπερ ἔτι καὶ νῦν οἱ βάρβαροι˙ μηδὲ διαιρεῖν ὃς συνάγει αὐτούς˙ οἱ δέ, πρὸς τὴν ἐν ᾅδου κρίσιν˙ οἱ δ' εἰς πόλεμον δειλίαν ποιεῖν˙ οἱ δέ, ἐπεὶ ἀπὸ τούτου ἄρχεται τὸ ὅλον. Καὶ τῶν σχημάτων τὸ κάλλιστον σφαῖραν εἶναι τῶν στερεῶν, τῶν δ' ἐπιπέδων κύκλον.

γῆρας καὶ πᾶν τὸ μειούμενον ὅμοιον˙ καὶ αὔξην καὶ νεότητα ταὐτόν. ὑγίειαν τὴν τοῦ εἴδους διαμονήν, νόσον τὴν τούτου φθοράν. περὶ τῶν ἁλῶν, ὅτι δεῖ παρατίθεσθαι πρὸς ὑπόμνησιν τοῦ δικαίου˙ οἱ γὰρ ἅλες πᾶν σώζουσιν ὅ τι ἂν παραλάβωσι καὶ γεγόνασιν ἐκ τῶν καθαρωτάτων ἡλίου καὶ θαλάσσης.

[35] Proibiva di spezzare il pane, perché intorno ad un solo pane un tempo si riunivano gli amici, come ancora oggi i barbari; né bisogna dividerlo, in quanto esso li riunisce. Il divieto è spiegato da alcuni in relazione al giudizio nell'Ade, da altri perché il dividere il pane renderebbe vili in guerra, da altri ancora perché dal pane ha inizio l'universo. E diceva che delle figure solide la più bella è la sfera, delle piane il cerchio. La vecchiezza è simile a tutto ciò che decresce, mentre la giovinezza e la crescita sono la medesima cosa. Sanità fisica è la conservazione della forma, malattia la sua distruzione. Per quanto riguarda il sale, diceva che bisogna portarlo in tavola perché ci ricordiamo della giustizia; il sale, infatti, conserva tutto ciò in cui è messo, ed è prodotto da fonti purissime, dal sole e dal mare. 78*