[38] Ἀριστοφῶν Πυθαγοριστῇ˙ (Kock II. 280 sq.)

Α. ἔφη καταβὰς εἰς τὴν δίαιταν τῶν κάτω
ἰδεῖν ἑκάστους, διαφέρειν δὲ πάμπολυ
τοὺς Πυθαγοριστὰς τῶν νεκρῶν˙ μόνοισι γὰρ
τούτοισι τὸν Πλούτωνα συσσιτεῖν ἔφη
δι' εὐσέβειαν.
Β. εὐχερῆ θεὸν λέγεις
εἰ τοῖς ῥύπου μεστοῖσιν ἥδεται συνών.

ἔτι ἐν τῷ αὐτῷ˙

ἐσθίουσί τε
λάχανά τε καὶ πίνουσιν ἐπὶ τούτοις ὕδωρ˙
φθεῖρας δὲ καὶ τρίβωνα τήν τ' ἀλουσίαν
οὐδεὶς ἂν ὑπομείνειε τῶν νεωτέρων.

[38] Aristofonte nel Pitagorista: 86*


A. Narrava che, disceso nella dimora di quei di laggiù li aveva visti tutti, uno per uno, e che i Pitagoristi moltissimo differivano dagli altri morti, e che solo con loro Plutone, diceva, faceva mensa comune, a causa della loro pietà.

B. Un dio alla mano 87* tu nomini, se si compiace di stare insieme con uomini colmi di lordura.


Ed ancora nella stessa commedia: 88*


E mangiano verdura e su ci bevono acqua. Ma nessuno dei giovani potrebbe sopportare i pidocchi e il logoro mantello e la sporcizia.