LIBER VIII

Κεφ. α'.

ΠΥΘΑΓΟΡΑΣ

[1] Ἐπειδὴ δὲ τὴν Ἰωνικὴν φιλοσοφίαν τὴν ἀπὸ Θαλοῦ καὶ τοὺς ἐν ταύτῃ διαγενομένους ἄνδρας ἀξιολόγους διεληλύθαμεν, φέρε καὶ περὶ τῆς Ἰταλικῆς διαλάβωμεν, ἧς ἦρξε Πυθαγόρας Μνησάρχου δακτυλιογλύφου ὥς φησιν Ἕρμιππος, (FHG III. 41) Σάμιος, ἢ ὡς Ἀριστόξενος (Wehrli II, fg. 11a) Τυρρηνός, ἀπὸ μιᾶς τῶν νήσων ἃς ἔσχον Ἀθηναῖοι Τυρρηνοὺς ἐκβαλόντες. ἔνιοι δ' υἱὸν μὲν εἶναι Μαρμάκου τοῦ Ἱππάσου τοῦ Εὐθύφρονος τοῦ Κλεωνύμου φυγάδος ἐκ Φλιοῦντος, οἰκεῖν δ' ἐν Σάμῳ τὸν Μάρμακον, ὅθεν Σάμιον τὸν Πυθαγόραν λέγεσθαι˙

LIBRO OTTAVO

Capitolo I

PITAGORA

[1] Esaurita la trattazione della filosofia ionica dal suo iniziatore Talete agli uomini che in essa particolarmente si distinsero, è ora che io passi alla filosofia italica il cui fondatore fu Pitagora, figlio di Mnesarco, incisore di pietre preziose per anelli. Come attesta Ermippo, 1* era di Samo, o, come sostiene Aristosseno, 2* era un tirreno, da una delle isole 3* che vennero in possesso degli Ateniesi dopo la cacciata dei Tirreni. Ma altri stabiliscono questo quadro genealogico: Cleonimo, esule da Fliunte, Eutifrone, Ippaso, Marmaco, Pitagora ed aggiungono che Marmaco abitasse in Samo e che per questo Pitagora fosse chiamato Samio e che,