[20] "Ποιείσθωσαν δὲ μεθ' αὑτῶν καὶ Ἕρμαρχον κύριον τῶν προσόδων, ἵνα μετὰ τοῦ συγκαταγεγηρακότος ἡμῖν ἐν φιλοσοφίᾳ καὶ καταλελειμμένου ἡγεμόνος τῶν συμφιλοσοφούντων ἡμῖν ἕκαστα γίνηται. τὴν δὲ προῖκα τῷ θήλει παιδίῳ, ἐπειδὰν εἰς ἡλικίαν ἔλθῃ, μερισάτωσαν Ἀμυνόμαχος καὶ Τιμοκράτης ὅσον ἂν ἐπιδέχηται ἀπὸ τῶν ὑπαρχόντων ἀφαιροῦντες μετὰ τῆς Ἑρμάρχου γνώμης. ἐπιμελείσθωσαν δὲ καὶ Νικάνορος, καθάπερ καὶ ἡμεῖς, ἵν' ὅσοι τῶν φιλοσοφούντων ἡμῖν χρείαν ἐν τοῖς ἰδίοις παρεσχημένοι καὶ τὴν πᾶσαν οἰκειότητα ἐνδεδειγμένοι συγκαταγηράσκειν μεθ' ἡμῶν προείλοντο ἐν φιλοσοφίᾳ, μηδενὸς τῶν ἀναγκαίων ἐνδεεῖς καθεστήκωσιν παρὰ τὴν ἡμετέραν δύναμιν. [20] Oltre che a se stessi concedano anche ad Ermarco pieno diritto di disporre delle rendite, perché ogni singola cosa avvenga col consenso di chi è invecchiato insieme con noi nella filosofia ed è rimasto guida della nostra scuola. La dote per la fanciulla, quando sia cresciuta, Aminomaco e Timocrate ricavino attingendo, per quanto sia consentito dalle circostanze, al patrimonio, sentito il parere di Ermarco. Seguendo il nostro esempio, si curino anche di Nicanore, affinché tutti gli appartenenti alla nostra scuola che mi hanno offerto la loro opera per i miei personali bisogni e hanno dimostrato in ogni modo la loro premura affettuosa e scelsero di invecchiare insieme con noi nella filosofia, nulla di ciò che è necessario per vivere abbiano a desiderare, per quanto lo consentano i nostri mezzi.