[42] μέμνηται δὲ καὶ τῆς περὶ τοῦ ἑνὸς δόξης τῶν περὶ Παρμενίδην καὶ Ζήνωνα, ὡς κατ' αὐτὸν μάλιστα διαβεβοημένων, καὶ Πρωταγόρου τοῦ Ἀβδηρίτου, ὃς ὁμολογεῖται κατὰ Σωκράτην γεγονέναι.

Φησὶ δ' Ἀθηνόδωρος ἐν ὀγδόῃ Περιπάτων, ἐλθόντος Ἱπποκράτους πρὸς αὐτόν, κελεῦσαι κομισθῆναι γάλα˙ καὶ θεασάμενον τὸ γάλα εἰπεῖν εἶναι αἰγὸς πρωτοτόκου καὶ μελαίνης˙ ὅθεν τὴν ἀκρίβειαν αὐτοῦ θαυμάσαι τὸν Ἱπποκράτην. ἀλλὰ καὶ κόρης ἀκολουθούσης τῷ Ἱπποκράτει, τῇ μὲν πρώτῃ ἡμέρᾳ ἀσπάσασθαι οὕτω "χαῖρε κόρη," τῇ δ' ἐχομένῃ "χαῖρε γύναι"˙ καὶ ἦν ἡ κόρη τῆς νυκτὸς διεφθαρμένη.

[42] Democrito accenna anche alla dottrina dell'Uno sostenuta da Parmenide e da Zenone che erano i filosofi più in voga nel suo tempo e nomina anche Protagora di Abdera, che, secondo l'ammissione concorde di tutti, fu contemporaneo di Socrate.
Atenodoro, nell'ottavo libro delle sue Passeggiate filosofiche, racconta che Ippocrate venne a far visita a Democrito; Democrito fece portare del latte e, dopo averlo osservato, disse che era latte di capra di primo parto e nera; Ippocrate ammirò, stupito, l'esattezza dell'osservazione. Ma anche una fanciulla si accompagnava a Ippocrate, e Democrito il primo giorno la salutò: «Buon dì, fanciulla», e il giorno seguente: «Buon dì, donna». La vergine durante la notte era stata sedotta. 136*