[44] "Δέδωκα Διογένει διαθήκας ἐμαυτοῦ κομίσαι πρὸς σέ˙ διὰ γὰρ τὸ πολλάκις ἀρρωστεῖν καὶ τὸ σῶμα ἀσθενῶς ἔχειν ἔδοξέ μοι διαθέσθαι, ἵν' εἴ τι γένοιτο ἀλλοῖον, μήτι σὲ ἠδικηκὼς ἀπίω τὸν εἰς ἐμὲ ἐκτενῶς οὕτω πεφιλοτιμημένον. ἀξιοπιστότατος δ' εἶ τῶν ἐνθάδε σύ μοι τηρῶν αὐτὰς διά τε τὴν ἡλικίαν καὶ τὴν πρὸς ἡμᾶς οἰκειότητα.


πειρῶ οὖν, μεμνημένος διότι σοι πίστιν τὴν ἀναγκαιοτάτην παρακατατίθεμαι, δίκαιος ἡμῖν εἶναι, ὅπως ὅσον ἐπὶ σοὶ τὰ κατ' ἐμὲ εὐσχημόνως ᾖ μοι διῳκημένα. κεῖνται δὲ Ἀθήνησιν αὗται παρά τισι τῶν γνωρίμων καὶ ἐν Ἐρετρίᾳ παρ' Ἀμφικρίτῳ."


Ἐτελεύτησε δέ, ὥς φησιν Ἕρμιππος (FHG III. 44), ἄκρατον ἐμφορηθεὶς πολὺν καὶ παρακόψας, ἤδη γεγονὼς ἔτος πέμπτον καὶ ἑβδομηκοστόν, ἀποδεχθεὶς πρὸς Ἀθηναίων ὡς οὐδείς.

[44] Ho affidato a Diogene il mio testamento per fartelo portare. Poiché spesso sono ammalato e il corpo ha perduto la sua forza, mi parve opportuno far testamento. Se mi dovesse capitare la sciagura, non voglio andarmene con lo scrupolo di aver commesso un torto a te, che mi hai dato tante prove di attaccamento e di devozione. Per l'osservanza delle mie disposizioni testamentarie, fra tutti i miei conoscenti di qui tu godi la più ampia fiducia sia per l'età sia per il vincolo di parentela. Memore che io ripongo in te assoluta fiducia, cerca di essere giusto verso di noi e di badare, per quanto è in te, che le mie disposizioni siano dignitosamente eseguite. Una copia del testamento è depositata ad Atene presso alcuni conoscenti, un'altra ad Eretria presso Anficrito.

Secondo Ermippo,
92* morì all'età di settantacinque anni, con la mente stravolta per avere bevuto eccessivamente vino non mescolato. Fu stimato dagli Ateniesi, quanto nessun altro.