[23] γέγονε δὲ ἀγαθὸς πάντα, καθὰ καὶ Ἐπίκουρος (fgs. 73 et 241 Us.) ἐν προηγουμέναις γραφαῖς μαρτυρεῖ καὶ ἐν τῷ τρίτῳ Τιμοκράτει. τοιοῦτος δ' ὢν καὶ τὴν ἀδελφὴν Βατίδα ἐξέδοτο Ἰδομενεῖ, καὶ Λεόντιον τὴν Ἀττικὴν ἑταίραν ἀναλαβὼν εἶχε παλλακήν. ἦν δὲ καὶ ἀκατάπληκτος πρός τε τὰς ὀχλήσεις καὶ τὸν θάνατον, ὡς Ἐπίκουρος ἐν τῷ πρώτῳ Μητροδώρῳ (fg. 37 Us.) φησί. φασὶ δὲ καὶ πρὸ ἑπτὰ ἐτῶν αὐτοῦ τελευτῆσαι πεντηκοστὸν τρίτον ἔτος ἄγοντα, καὶ αὐτὸς Ἐπίκουρος ἐν ταῖς προειρημέναις διαθήκαις (Us. p. 347. 25), ὡς προαπεληλυθότος αὐτοῦ δηλονότι, ἐπισκήπτει περὶ τῆς ἐπιμελείας αὐτοῦ τῶν παίδων.
ἔσχε δὲ καὶ τὸν προειρημένον εἰκαῖόν τινα ἀδελφὸν τοῦ Μητροδώρου Τιμοκράτην.
[23] Fu uomo eccellente in tutto e per tutto, come Epicuro attesta nelle introduzioni ai suoi libri e nel terzo libro del suo Timocrate.53* Tale essendo, diede in matrimonio a Idomeneo la sorella Batis e prese per sé l'etera ateniese Leonzio e la tenne come concubina. Fu imperturbabile nell'affrontare i tormenti e la morte, come Epicuro afferma nel primo libro del suo Metrodoro. Sappiamo anche che egli morì sette anni prima del maestro, all'età di cinquantatré anni: anche dal precitato testamento dello stesso Epicuro ci risulta che Metrodoro già se ne era andato, poiché dà disposizioni perché si provveda ai figli di lui.
(Fu anche alunno di Epicuro un fratello di Metrodoro, Timocrate, uomo sconsiderato, a cui abbiamo innanzi accennato).54*