[47] καὶ Δημοσθένην Σαβῖνος λέγει Μνησίστρατον. Θάσιον παρατιθέμενος ἐν δ´ Μελετητικῆς ὕλης. καὶ εἰκός ἐστι.


Φιλοπλάτωνι δέ σοι δικαίως ὑπαρχούσῃ καὶ παρ' ὁντινοῦν τὰ τοῦ φιλοσόφου δόγματα φιλοτίμως ζητούσῃ ἀναγκαῖον ἡγησάμην ὑπογράψαι καὶ τὴν φύσιν τῶν λόγων καὶ τὴν τάξιν τῶν διαλόγων καὶ τὴν ἔφοδον τῆς ἐπαγωγῆς, ὡς οἷόν τε στοιχειωδῶς καὶ ἐπὶ κεφαλαίων, πρὸς τὸ μὴ ἀμοιρεῖν αὐτοῦ τῶν δογμάτων τὴν περὶ τοῦ βίου συναγωγήν˙ γλαῦκα γὰρ εἰς Ἀθήνας, φασίν, εἰ δέῃ σοι τὰ κατ' εἶδος διηγεῖσθαι.

[47] Sabino sostiene che anche Demostene fu alunno di Platone: l'afferma nel quarto libro del suo Materiale per la critica, in cui cita Mnesistrato di Taso. Ed è probabile.
Per te 139* che sei giustamente dedita allo studio di Platone e di quel filosofo con amoroso zelo ricerchi il pensiero, al di sopra di ogni altro, ritenni necessario accennare 140* alla vera natura dei suoi discorsi 141* e all'ordine dei dialoghi 142* e al metodo del ragionamento induttivo 143* per quanto mi fu possibile in modo elementare e sommario, in modo che la raccolta delle notizie biografiche risultasse completata da un breve schizzo della sua dottrina; 144* ché sarebbe portar nottole ad Atene, come dice il proverbio, se io ti dovessi 145* esporre estesamente i singoli particolari.