1.

[5.5] [Note:
0. A partire da questo paragrafo Mau rinvia sistematicamente, nel suo apparatus superior, ai passi paralleli che si possono leggere in Ippolito. Senza ripetere inutilmente in ogni singolo caso le sue indicazioni, mi limito qui a un'osservazione di carattere generale sulla possibile relazione fra le due testimonianze. Pace Janáček 1959 e 1964, decisivi mi paiono infatti gli argomenti forniti da Marcovich 1964 per dimostrare la dipendenza diretta di Ippolito da Sesto; cfr. già Nebe 1916, 104 e ora anche Mansfeld 1992, 318.
] οἱ περιεργότερον ἀναβλέψαντες εἰς τὸ περιέχον Χαλδαῖοι δραστικῶν μὲν αἰτιῶν λόγον ἐπέχειν φασὶν εἰς τὸ ἕκαστον τῶν κατὰ τὸν βίον συμβαινόντων ἐκβαίνειν τοὺς ἑπτὰ ἀστέρας [Note:
0. Il riferimento (qui, come anche ai successivi §§ 23, 29-30, 33, 35, 37-39, 50, 53) è ovviamente ai sette ῾pianeti᾽, allora come tali considerati e conosciuti, ovvero: i due ῾luminari᾽ (Sole e Luna), Saturno, Giove, Marte, Venere, Mercurio (sull'ordine seguito da Sesto cfr. M 125). Più sfumato, invece, in alcuni casi forse volutamente generico, è il significato da attribuire alle altre occorrenze del termine.
], συνεργεῖν δὲ τὰ τοῦ ζῳδιακοῦ μέρη. τὸν μὲν οὖν ζῳδιακὸν κύκλον, ὥσπερ κατηχήμεθα, διαιροῦσιν εἰς δεκαδύο ζῴδια, ἕκαστον δὲ ζῴδιον εἰς μοίρας τριάκοντα (ἔστω γὰρ τοῦτο ἐπὶ τοῦ παρόντος σύμφωνον αὐτοῖς), ἑκάστην δὲ μοῖραν εἰς ἑξήκοντα λεπτά˙ οὕτω γὰρ καλοῦσι τὰ ἐλάχιστα καὶ ἀμερῆ.