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Κεφ. ς'.

ΧΕΝΟΦΩΝ

[48] Ξενοφῶν Γρύλλου μὲν ἦν υἱός, Ἀθηναῖος, τῶν δήμων Ἐρχιεύς˙ αἰδήμων δὲ καὶ εὐειδέστατος εἰς ὑπερβολήν. τούτῳ δὲ ἐν στενωπῷ φασιν ἀπαντήσαντα Σωκράτην διατεῖναι τὴν βακτηρίαν καὶ κωλύειν παριέναι, πυνθανόμενον ποῦ πιπράσκοιτο τῶν προσφερομένων ἕκαστον˙ ἀποκριναμένου δὲ πάλιν πυθέσθαι ποῦ δὲ καλοὶ κἀγαθοὶ γίνονται ἄνθρωποι˙ ἀπορήσαντος δέ, "ἕπου τοίνυν," φάναι, "καὶ μάνθανε." καὶ τοὐντεῦθεν ἀκροατὴς Σωκράτους ἦν. καὶ πρῶτος ὑποσημειωσάμενος τὰ λεγόμενα εἰς ἀνθρώπους ἤγαγεν, Ἀπομνημονεύματα ἐπιγράψας. ἀλλὰ καὶ ἱστορίαν φιλοσόφων πρῶτος ἔγραψε.

Καὶ αὐτόν φησιν Ἀρίστιππος ἐν τετάρτῳ Περὶ παλαιᾶς τρυφῆς ἐρασθῆναι Κλεινίου˙

Capitolo VI

SENOFONTE
[48] Senofonte, figlio di Grillo, era ateniese, del demo Erchia: estremamente modesto e di bellissimo aspetto. Si narra che Socrate l'incontrò in una stretta via, gli tese il bastone, per impedirgli di passare, gli chiese dove si vendesse ogni specie di alimenti. Senofonte rispose; ma Socrate gli chiese ancora dove gli uomini diventassero virtuosi: poiché egli rimase incerto, «Seguimi - disse Socrate - e apprendi». ¹⁶²* E da allora egli fu discepolo di Socrate. E primo annotò le conversazioni di Socrate e le rese note al pubblico, in un'opera dal titolo Commentari. E primo dei filosofi scrisse opere storiche. ¹⁶³*
Aristippo nel quarto libro della Lussuria degli antichi ¹⁶⁴* afferma che s'innamorò di Clinia;