[49] Τοῦ δὴ 〈δια〉λόγου τοῦ Πλατωνικοῦ δύ' εἰσὶν ἀνωτάτω χαρακτῆρες, ὅ τε ὑφηγητικὸς καὶ ὁ ζητητικός.

διαιρεῖται δὲ ὁ ὑφηγητικὸς εἰς ἄλλους δύο χαρακτῆρας, θεωρηματικόν τε καὶ πρακτικόν. καὶ τῶν ὁ μὲν θεωρηματικὸς εἰς τὸν φυσικὸν καὶ λογικόν, ὁ δὲ πρακτικὸς εἰς τὸν ἠθικὸν καὶ πολιτικόν. τοῦ δὲ ζητητικοῦ καὶ αὐτοῦ δύο εἰσὶν οἱ πρῶτοι χαρακτῆρες, ὅ τε γυμναστικὸς καὶ ἀγωνιστικός. καὶ τοῦ μὲν γυμναστικοῦ μαιευτικός τε καὶ πειραστικός, τοῦ δὲ ἀγωνιστικοῦ ἐνδεικτικὸς καὶ ἀνατρεπτικός.

[49] Due sono i tipi principali del dialogo platonico: l'uno in cui si istituisce la questione (ὑφηγητικὸς) l'altro in cui si indaga (ζητητικός).
Il primo si distingue ancora in due sottotipi, il teoretico (θεωρηματικόν) che tratta le questioni fisiche o logiche, il pratico (πρακτικόν) le questioni etiche e politiche. Anche il secondo ammette una duplice distinzione essenziale: in un tipo fondato sull'esercizio della discussione, in un altro sulla lotta delle idee. Quello chiamiamo ginnastico (γυμναστικὸς) e distinguiamo in maieutico con un'immagine tolta all'ostetricia e in un altro che mette alla prova il conversatore (πειραστικός), questo chiamiamo agonistico (ἀγωνιστικός) e dividiamo in accusatorio (ἐνδεικτικὸς) e eversivo (ἀνατρεπτικός) a seconda che è diretto all'obbiezione o alla confutazione.