[50] Πρωταγόρας Ἀρτέμωνος ἤ, ὡς Ἀπολλόδωρος (FGrH 244 F 70) καὶ Δίνων ἐν Περσικῶν ε´ (FGrH 690 F 6), Μαιανδρίου, Ἀβδηρίτης, καθά φησιν Ἡρακλείδης ὁ Ποντικὸς ἐν τοῖς Περὶ νόμων (Wehrli VII, fg. 150), ὃς καὶ Θουρίοις νόμους γράψαι φησὶν αὐτόν˙ ὡς δ' Εὔπολις ἐν Κόλαξιν, Τήιος˙ φησὶ γάρ (fg. 146a Kock),

Ἔνδοθι μέν ἐστι Πρωταγόρας ὁ Τήιος.

οὗτος καὶ Πρόδικος ὁ Κεῖος λόγους ἀναγινώσκοντες ἠρανίζοντο˙ καὶ Πλάτων ἐν τῷ Πρωταγόρᾳ (316a) φησὶ βαρύφωνον εἶναι τὸν Πρόδικον. διήκουσε δ' ὁ Πρωταγόρας Δημοκρίτου. ἐκαλεῖτό τε Σοφία, ὥς φησι Φαβωρῖνος ἐν Παντοδαπῇ ἱστορίᾳ (FHG III, 583).

[50] Protagora, figlio di Artemone, o, secondo Apollodoro ¹⁵⁸* e Dinone ¹⁵⁹* nel quinto libro della Storia della Persia, di Meandrio, nacque ad Abdera. Così almeno attesta Eraclide Pontico ¹⁶⁰* nella sua opera Delle leggi, il quale aggiunge che scrisse le leggi per Turii. Ma Eupoli, nei suoi Adulatori, ¹⁶¹* afferma che era di Teo:

Qui dentro è Protagora di Teo.

Protagora e Prodico di Ceo guadagnavano da vivere per mezzo di pubbliche letture e Platone nel Protagora ¹⁶²* dice che Prodico aveva una voce profonda. Protagora fu uditore di Democrito. (E Democrito veniva chiamato 'Sapienza' [Σοφία], ¹⁶³* secondo la testimonianza di Favorino ¹⁶⁴* nella sua Storia Varia.)