[26] Διογένης τε ὁ Ταρσεὺς ὁ τὰς ἐπιλέκτους σχολὰς συγγράψας˙ καὶ Ὠρίων καὶ ἄλλοι οὓς οἱ γνήσιοι Ἐπικούρειοι σοφιστὰς ἀποκαλοῦσιν. Ἦσαν δὲ καὶ ἄλλοι Ἐπίκουροι τρεῖς˙ ὅ τε Λεοντέως υἱὸς καὶ Θεμίστας˙ ἕτερος Μάγνης˙ τέταρτος ὁπλομάχος.
Γέγονε δὲ πολυγραφώτατος ὁ Ἐπίκουρος, πάντας ὑπερβαλλόμενος πλήθει βιβλίων˙ κύλινδροι μὲν γὰρ πρὸς τοὺς τριακοσίους εἰσί. γέγραπται δὲ μαρτύριον ἔξωθεν ἐν αὐτοῖς οὐδέν, ἀλλ' αὐτοῦ εἰσιν Ἐπικούρου φωναί.




ἐζήλου δὲ αὐτὸν Χρύσιππος ἐν πολυγραφίᾳ, καθά φησι Καρνεάδης παράσιτον αὐτὸν τῶν βιβλίων ἀποκαλῶν˙ εἰ γάρ τι γράψαι ὁ Ἐπίκουρος, φιλονεικεῖ τοσοῦτον γράψαι ὁ Χρύσιππος.

[26] e Diogene di Tarso, autore di Lezioni scelte; e Orione ed altri che gli Epicurei genuini chiamano sofisti.
Ve ne furono altri tre col nome di Epicuro: il figlio di Leonteo e di Temista; un altro di Magnesia; un altro ancora, maestro di scherma.

Epicuro fu un poligrafo di prima grandezza e per il numero dei libri superò tutti quanti. Sono infatti circa trecento rotoli. Né vi ricorrono citazioni di altri autori, ma ogni parola è stata scritta da Epicuro. 57*
Crisippo tentò di emularlo appunto nello scrivere molti libri, e Carneade lo chiama parassita dei libri di Epicuro.

Crisippo tenta di emulare Epicuro affiancando ad ogni opera scritta da lui su un determinato argomento un'altra opera della medesima lunghezza.