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[53] Κατὰ περίπτωσιν μὲν οὖν ἐνοήθη τὰ αἰσθητά˙ καθ' ὁμοιότητα δὲ τὰ ἀπό τινος παρακειμένου, ὡς Σωκράτης ἀπὸ τῆς εἰκόνος˙ κατ' ἀναλογίαν δὲ αὐξητικῶς μέν, ὡς ὁ Τιτυὸς καὶ Κύκλωψ˙ μειωτικῶς δέ, ὡς ὁ Πυγμαῖος. καὶ τὸ κέντρον δὲ τῆς γῆς κατ' ἀναλογίαν ἐνοήθη ἀπὸ τῶν μικροτέρων σφαιρῶν. κατὰ μετάθεσιν δέ, οἷον ὀφθαλμοὶ ἐπὶ τοῦ στήθους˙ κατὰ σύνθεσιν δὲ ἐνοήθη Ἱπποκένταυρος˙ καὶ κατ' ἐναντίωσιν θάνατος. νοεῖται δὲ καὶ κατὰ μετάβασίν τινα, ὡς τὰ λεκτὰ καὶ ὁ τ〈ρ〉όπος. φυσικῶς δὲ νοεῖται δίκαιόν τι καὶ ἀγαθόν˙ καὶ κατὰ στέρησιν, οἷον ἄχειρ. τοιάδε τινὰ καὶ περὶ φαντασίας καὶ αἰσθήσεως καὶ νοήσεως δογματίζουσι. | [53] Per accidente abbiamo nozione del sensibile, per simiglianza conquistiamo una nozione la cui origine è in ciò che sta dinanzi a noi, così per esempio la nozione di Socrate dalla sua immagine. Per analogia o per via accrescitiva come è il caso di Tizio e del Ciclope o per via diminutiva come è il caso del Pigmeo. Così pure per analogia, del centro della terra abbiamo nozione dalle sfere minori. Esempio di nozione per trasposizione: gli occhi sul petto; per composizione l'ippocentauro; per opposizione la morte. Vi sono alcune nozioni che si acquistano con una specie di passaggio dal percettibile all'impercettibile: è il caso delle espressioni e dello stile. 104* Le nozioni del giusto e del bene derivano dalla natura. Talvolta la nozione si acquista per negazione o privazione: p. es. la nozione dell'uomo senza mani (ἄχειρ). Questa è press'a poco la dottrina stoica sulla rappresentazione, sulla sensazione e sull'intelligenza (περὶ φαντασίας καὶ αἰσθήσεως καὶ νοήσεως). |