[6] Ἐτίμων δὴ οὖν Ἀθηναῖοι σφόδρα τὸν Ζήνωνα, οὕτως ὡς καὶ τῶν τειχῶν αὐτῷ τὰς κλεῖς παρακαταθέσθαι καὶ χρυσῷ στεφάνῳ τιμῆσαι καὶ χαλκῇ εἰκόνι. τοῦτο δὲ καὶ τοὺς πολίτας αὐτοῦ ποιῆσαι, κόσμον ἡγουμένους τὴν τἀνδρὸς εἰκόνα.


ἀντεποιοῦντο δ' αὐτοῦ καὶ οἱ ἐν Σιδῶνι Κιτιεῖς.
ἀπεδέχετο δ' αὐτὸν καὶ Ἀντίγονος, καὶ εἴ ποτ' Ἀθήναζε ἥκοι ἤκουεν αὐτοῦ πολλά τε παρεκάλει ἀφίκεσθαι ὡς αὐτόν. ὁ δὲ τοῦτο μὲν παρῃτήσατο, Περσαῖον δ' ἕνα τῶν γνωρίμων ἀπέστειλεν, ὃς ἦν Δημητρίου μὲν υἱός, Κιτιεὺς δὲ τὸ γένος, καὶ ἤκμαζε κατὰ τὴν τριακοστὴν καὶ ἑκατοστὴν Ὀλυμπιάδα, ἤδη γέροντος ὄντος Ζήνωνος.

ἡ δ' ἐπιστολὴ ἡ τοῦ Ἀντιγόνου τοῦτον εἶχε τὸν τρόπον, καθὰ καὶ Ἀπολλώνιος ὁ Τύριος ἐν τοῖς Περὶ Ζήνωνός φησι˙
(Hercher, p. 107)
[6] Gli Ateniesi conferirono grandi onori a Zenone: depositarono nelle sue mani le chiavi delle mura della città, gli tributarono una corona d'oro e gli elevarono una statua di bronzo. Quest'ultimo onore gli fu tributato anche dai suoi concittadini che ritennero un ornamento per la loro città la statua di quell'uomo. 14*
Gli furono tributati onori anche dai Ciziesi che vivevano a Sidone, che lo reclamavano loro concittadino.

Riscosse l'ammirazione anche di Antigono (Gonata), il quale ogni volta che veniva in Atene andava a sentire le sue lezioni e spesso lo invitava alla sua corte. Egli rifiutò gli inviti, ma mandò Perseo,15* uno dei suoi amici - figlio di Demetrio, originario di Cizio, la cui acme cade nella CXXX Olimpiade, 16*- quando ormai Zenone era vecchio.

Apollonio di Tiro nella sua opera Su Zenone ci ha conservato la lettera di Antigono. 17* Eccola: